“Galassia Reitano”, prestanome nullatenenti e operazioni illecite: 8 persone in manette e sequestro da 10 milioni di euro. NOMI e FOTO

“Galassia Reitano”, prestanome nullatenenti e operazioni illecite: 8 persone in manette e sequestro da 10 milioni di euro. NOMI e FOTO

CATANIA – Su delega di questa Procura della Repubblica, i finanzieri del comando provinciale di Catania hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale etneo che ha disposto la custodia in carcere nei confronti di 8 persone costituenti un’associazione a delinquere finalizzata alla sistematica realizzazione di bancarotte fraudolente (patrimoniali e documentali) e reati tributari (emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento di ritenute e di imposte).

Con il medesimo provvedimento è stato inoltre disposto, quale misura cautelare reale, il sequestro preventivo:

  • per equivalente, delle disponibilità finanziarie degli indagati fino alla concorrenza di circa 10 milioni di euro, pari al profitto delittuoso originato dalla perpetrazione dei reati tributari;
  • di due società commerciali attive, RTN s.r.l. con sede legale a Milano e la JBC s.r.l.s. con sede legale a Misterbianco (CT), entrambe esercenti l’attività di trasporto merci per conto terzi.

L’associazione criminale era capeggiata dai fratelli Riccardo, 63 anni (in foto a sinistra), allo stato irreperibile, Giovanni Reitano, di 71 anni (al centro=, e dal figlio di quest’ultimo Antonio Luca Maria Reitano, 42 anni In foto a destra), i quali hanno amministrato, attraverso la compiacenza di prestanome nullatenenti, un gruppo di imprese attive nel trasporto di merci per conto terzi e operanti, in modo apertamente sleale, in frode al Fisco e ai creditori.

  

Nel corso della seriale perpetrazione di crimini economico-finanziari, si è assistito anche al fallimento di 7 società commerciali facenti parte del “Gruppo Reitano“.

L’operazione, condotta dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania e convenzionalmente nota come “Tir Camaleonte”, ha disvelato l’esistenza, almeno dal 2010, di un sistema fraudolento collaudato che ha visto la periodica sostituzione di società del gruppo, schiacciate ormai da pendenze debitorie e affidate ad amministratori assolutamente non idonei a gestirla, con imprese solo formalmente differenti ma con il medesimo oggetto sociale e gli stessi dipendenti.

Il sodalizio criminale annoverava tra le sue fila:

  • il dottore commercialista Fabio Saccuzzo, 40 anni, tenutario delle scritture di gran parte delle imprese della “galassia Reitano”, con un ruolo attivo nel favorire la schermatura dei patrimoni del gruppo Reitano suggerendo consapevolmente le mosse più efficaci per eludere ogni possibile azione giudiziaria;

  • Luisa Spampinato, 58 anni, ex convivente di Riccardo Reitano, formalmente mera dipendente ma in realtà spesso chiamata dai Reitano a partecipare alle fasi gestionali cruciali relative al passaggio di assetti patrimoniali dalla società in decozione a quella di nuova creazione;

  • Antonio Lo Presti, 42 anni, titolare di partita IVA quale libero professionista, anch’egli apparentemente solo un “semplice” dipendente dei Reitano ma nei fatti pienamente coinvolto nella gestione amministrativa e contabile delle società incriminate.

L’associazione a delinquere era composta anche da 3 soggetti “prestanome”, nullatenenti e privi di qualsivoglia competenza professionale:

  • due cittadini di nazionalità cubana, Alberto David Victoria, 42 anni (in foto a sinistra), amministratore di diritto in 5 società del “gruppo Reitano” e Jimenez Josè Fonseca Zamora, 71 anni (in foto a destra), suocero di Riccardo Reitano, allo stato non reperibili sul territorio nazionale;

 

  • Maria Correnti, 61 anni, anch’ella amministratore di diritto di 5 società del gruppo, proposta ai Reitano dal commercialista Saccuzzo; a differenza dei primi due destinatari della misura carceraria, anche in ragione delle dichiarazioni rese dalla donna nel corso delle indagini, il gip ha disposto la misura cautelare personale dell’obbligo giornaliero di presentazione alla polizia giudiziaria unitamente alla misura interdittiva del divieto di esercizio di imprese e uffici direttivi di persone giuridiche per 12 mesi.