CATANIA – La polizia di Stato ha arrestato il pregiudicato catanese Rosario Daniele Santonocito di 36 anni per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale, nonché indagato in stato di libertà per guida in stato di ebrezza alcolica.
Nello specifico, la scorsa notte, il personale delle Volanti dell’U.P.G.S.P., intorno alle ore 23,30, mentre si trovava incolonnato dietro le altre auto nella centralissima via Etnea all’incrocio con via San Nicolò in attesa del semaforo, è stato attirato dall’arrivo sulla corsia preferenziale della stessa via, a velocità sostenuta, di un’auto che, incurante del segnale di ALT semaforico, ha continuato la folle corsa rischiando di travolgere una giovane coppia che era in procinto di attraversare l’incrocio spingendo un passeggino.
Pertanto, gli agenti operanti, si sono posti all’inseguimento del veicolo che sono riusciti a fermare nella parte alta della stessa via Etnea.
Il conducente, identificato per il 36enne sopra citato, in palese stato di ebrezza alcolica, nello scendere dall’auto, ha spintonato gli operatori ed, in presenza di numerosi astanti, ha iniziato ad ingiuriarli gridando molteplici frasi accompagnate da diverse parolacce.
Poiché il soggetto aveva un atteggiamento non collaborativo, al fine di contenerne l’aggressività e per evitare che potesse recare danni a se o ad altri, è stato ammanettato ed introdotto con non poche difficoltà all’interno della volante, per la forte resistenza opposta e, quindi, accompagnato in Questura per gli adempimenti di rito.
L’uomo, anche durante la permanenza presso gli Uffici della Questura, ha continuato ad inveire nei confronti degli operatori con minacce gravi.
In Questura è giunto il personale della polizia Stradale che ha sottoposto il 36enne all’esame dell’alcoltest il quale dava esito positivo.
Quindi, l’uomo è stato tratto in arresto per i reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e denunciato in stato di libertà per il reato di guida in stato di ebrezza.
Dell’avvenuto arresto è stato informato il P.M. di turno che ha disposto la sottoposizione agli arresti domiciliari nella propria abitazione, in attesa del giudizio per direttissima.