CATANIA – La Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ha indagato S.A., 43 anni, per il reato di maltrattamenti in famiglia ed estorsione aggravata nei confronti dei genitori, e ha richiesto e ottenuto la misura cautelare della custodia in carcere eseguita dai carabinieri di Catania.
Una via crucis patita tra le mura domestiche dalla madre a causa del figlio pregiudicato e tossicodipendente che, per circa vent’anni, l’ha sottoposta a una lenta, ma inesorabile azione vessatoria culminata in alcuni episodi che l’hanno costretta, aldilà dell’amore materno, a chiedere aiuto ai militari.
Le indagini hanno portato alla luce una serie di eventi costellati da insulti, espressi anche alla presenza di persone estranee con epiteti irripetibili, minacce e percosse che hanno generato nella vittima una sofferenza psicofisica con la conseguente frustrazione che ormai le impediva di vivere una vita dignitosa.
Gli inquirenti hanno evidenziato come la donna fosse stata costretta a vendere alcuni oggetti preziosi, come ricordi di famiglia, pur di esaudire le richieste del figlio e perfino, sotto minaccia, obbligata a rivolgersi a uno spacciatore per acquistare delle dosi di cocaina.
Il quadro probatorio raffigurato dagli investigatori non ha lasciato alcun dubbio al giudice che, accogliendo in toto la richiesta della Procura, ha ordinato l’arresto e la reclusione nel carcere di Catania di piazza Lanza.