RANDAZZO – In questo 2024, Randazzo si trova davanti a una realtà tanto inaspettata quanto difficile da credere: la tradizionale e vivace festività di Ferragosto e la meravigliosa festa della Vara, pilastri dell’identità e della comunità randazzese, saranno ridotte al minimo.
Difficile da accettare per i cittadini di Randazzo e per i numerosi turisti che giungono da paesi vicini e lontani.
A seguire lo “sfogo” e le considerazioni di un nostro lettore, Alfio Papa.
Tradizionalmente, il 15 agosto, Randazzo celebra Ferragosto con la festa della Vara, una tradizione secolare che risale all’istituzione della Fiera franca del 1476, concessa da re Giovanni d’Aragona. Questa festa durava nove giorni, quattro prima e quattro dopo il 15 agosto, intorno alla chiesa di Santa Maria, e includeva il Palio del 16 agosto.
La festa della Vara di Randazzo ha sempre incluso la processione del grande carro votivo, alto circa 20 metri e dedicato alla Madonna Assunta.
Circa trenta bambini partecipano alla rappresentazione dei misteri della morte, dell’assunzione e dell’incoronazione della Vergine Maria, attraversando le vie del centro storico di Randazzo. In passato, questa celebrazione era accompagnata da stand, bancarelle di ogni tipo, manifestazioni attrattive e spettacoli musicali e di varietà, sia di giorno che di sera, nei giorni precedenti e successivi al 15 agosto.
Quest’anno, tuttavia, nessun evento di varietà o spettacoli musicali avrà luogo a Randazzo. È come se la città fosse in lutto. Gli attuali commissari straordinari hanno deciso di non investire alcun fondo per l’evento.
Si assiste a un taglio radicale delle spese, estinguendo ogni spettacolo musicale e di varietà che da sempre animava la festa.
Sembrerebbe che Randazzo si prepari a un Ferragosto in sordina, limitandosi alla sola processione della Vara, senza il consueto scintillio di festeggiamenti che in passato hanno reso la città un punto di riferimento per l’intera Sicilia orientale.
È importante ricordare, infatti, che, non molto tempo fa, negli anni ’70 e ’80, Randazzo era l’unica città della Sicilia orientale ad ospitare una grandiosa festa che durava oltre 15 giorni, attirando persone da ogni dove con fiere, vendite e spettacoli musicali.
Questo evento rappresentava un’importante fonte di guadagno per i commercianti locali e per l’intera comunità, mentre nei paesi vicini ancora non si organizzavano sagre o festività estive di tale portata.
È paradossale, considerando che espositori e commercianti delle bancarelle hanno sempre contribuito versando una tassa a favore del comune.
La decisione attuale non solo spegne la luce su una tradizione secolare ma anche sul potenziale economico e turistico che questi eventi hanno sempre rappresentato per Randazzo e i suoi commercianti.
La mancata valorizzazione di questi momenti di festa sembra rivelare una distanza tra gli amministratori attuali e la ricca storia di Randazzo, nonché un’occasione persa per celebrare e rafforzare la comunità in un momento in cui è più necessario che mai.
La speranza è che questa scelta non segni un addio definitivo ma un arrivederci a tempi migliori, in cui la festa della Vara e le celebrazioni di Ferragosto possano nuovamente brillare, riunendo persone di tutte le età in una fusione di gioia, tradizione e senso di comunità. Perché Randazzo merita di celebrare la sua storia, la sua cultura e il suo spirito indomito ora, come sempre.
Per quest’anno, dovremo accontentarci della semplice processione della Vara.
Articolo a cura di Alfio Papa
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