Fatture false per oltre 500mila euro di profitto: nel mirino dei finanzieri la Kronos pubblicità nel Catanese

BRONTE – Su disposizione della Procura di Catania, la Guardia di Finanza di Catania ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di somme di denaro e beni per circa 520mila euro, emesso dal Giudice per il Indagini Preliminari del Tribunale etneo, nei confronti di due imprese con sede a Bronte, nel Catanese, la Kronos Pubblicità Srl e la ditta individuale Kronos Pubblicità di Schilirò Eugenio, rappresentate rispettivamente dai coniugi Nicolina Barbagiovanni, 58 anni, e Eugenio Schilirò, 62 anni, indagati per i reati fiscali di utilizzo di fatture false e dichiarazione fraudolenta.

Le indagini di polizia giudiziaria hanno tratto origine dall’esito di verifiche fiscali eseguite, dai finanzieri della compagnia di Paternò, sempre nel Catanese, nei confronti delle imprese del settore della promozione pubblicitaria mediante cartellonistica stradale. Le attività ispettive, con riguardo a particolari aspetti della gestione commerciale, hanno fatto sorgere sospetti su alcune operazioni economiche che avevano inciso in maniera rilevante sui risultati di esercizio conseguiti dalle aziende negli anni dal 2013 al 2016.

In particolare, gli approfondimenti eseguiti dalle fiamme gialle attraverso indagini finanziarie e attività di riscontro documentale, hanno portato ad accertare che gli imprenditori, al fine di ridurre gli utili finali delle proprie imprese e abbattere drasticamente la base imponibile su cui calcolare le imposte dovute, hanno illecitamente portato in contabilità e utilizzato ai fini della presentazione delle dichiarazioni fiscali numerose fatture false, emesse da fornitori compiacenti, relative a costi per generiche prestazioni di servizio in realtà mai rese.

Questo modus operandi, ripetuto per tutti gli anni d’imposta, ha consentito alle società di realizzare un profitto criminale di circa 520mila euro, corrispondente alle imposte evase. Dopo le articolate investigazioni economico-finanziarie, anche di carattere patrimoniale, il Tribunale di Catania ha pertanto disposto il sequestro preventivo per equivalente delle disponibilità finanziarie delle imprese e degli stessi indagati, dei beni mobili o immobili registrati di proprietà o nella loro disponibilità, il tutto fino al raggiungimento del valore di 520mila euro.

Il provvedimento odierno ha pertanto permesso di sequestrare 5 conti correnti, 7 carte prepagate, 2 depositi a risparmio, 4 depositi titoli e 2 polizze assicurative.