CATANIA – Cominciano a dare i primi frutti le misure anti-Covid, applicate al Garibaldi di Catania, dall’inizio della Fase 2. Un processo che prevede il ritorno alla normalità, di tutte quelle attività che sono destinate quotidianamente alla salute dei cittadini.
I percorsi di pre-ricovero, messi a punto per garantire un accesso sicuro nelle strutture sanitarie, grazie a un controllo preventivo ai processi di ospedalizzazione, hanno permesso di individuare nella giornata di ieri sette casi di positività alla malattia, in soggetti provenienti prevalentemente da altre province.
Gli stessi pazienti, che attualmente non mostrano alcun sintomo della malattia, sono stati subito posti in stato di isolamento all’interno di un’apposita “Area Grigia”, creata allo scopo di evitare la diffusione del contagio sul territorio, nell’attesa di essere sottoposti quanto prima a un secondo tampone.
“Confidiamo che in questa fase di maggiore libertà sociale – afferma Bruno Cacopardo, direttore dell’U.O. di Malattie Infettive del Garibaldi-Nesima – i cittadini si rifacciano alle regole del buon senso e continuino ad applicare le regole minime necessarie, come quella di indossare le mascherine o di lavare adeguatamente le mani”.
Tra le modifiche organizzative messe in atto per la gestione della Fase 2, oltre che una dettagliata azione di formazione interna per la corretta procedura diagnostica dei tamponi, l’Arnas Garibaldi ha attivato anche un sistema di controllo informatico degli accessi, ambulatoriali o di ricovero, realizzato grazie all’aiuto di un “App” capace di effettuare un riscontro diretto della ricetta e dell’archivio prenotazioni.
Peraltro, al presidio Garibaldi-Nesima è stata avviata un’ulteriore misura di prevenzione con un sistema di controllo degli accessi in ospedale, affidato interamente a steward professionisti.
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