CATANIA – Marco Falcone e Gaetano Armao sono stati rinviati a giudizio. La decisione riguardante l’assessore regionale al Bilancio e il suo predecessore è stata presa dalla giudice per l’udienza preliminare, Marina Rizza, nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo Interporti siciliani.
Non solo Falcone e Armao rinviati a giudizio: tutti gli indagati a processo
Accanto a loro, saranno giudicati davanti ai giudici della Terza sezione penale del tribunale il prossimo 26 settembre anche l’ex assistente del coordinatore del partito azzurro, Giuseppe Li Volti, e l’ex deputato regionale Nino D’Asero. Inoltre, sono coinvolti nel processo anche l’ex amministratore di Sis, Rosario Torrisi Rigano, la dipendente dell’Interporto Cristina Sangiorgi e l’imprenditore del settore della logistica Luigi Cozza.
Le accuse della Procura
Le accuse mosse nei confronti degli indagati comprendono vari reati, come induzione indebita a dare o promettere utilità, peculato, corruzione per un atto contrario ai propri doveri d’ufficio e contraffazione e uso di pubblici sigilli.
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Corruzione e peculato, arrestati Luigi Cozza e l’ex deputato Nino D’Asero: indagati Falcone e Armao
Nelle prime ore del mattino, su delega di questa Procura Distrettuale, i carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Catania, nei confronti di
Salvatore Luigi Cozza, nato a Catania, 69 anni, Antonino D’Asero, nato a Biancavilla, 70 anni, Cristina Debora Sangiorgi, nata a Catania, 51 anni, Rosario Torrisi Rigano, nato a Catania, 69 anni, per i reati di induzione indebita a dare o promettere utilità, peculato, corruzione per un atto contrario ai propri doveri d’ufficio e contraffazione e uso di pubblici sigilli.
L’indagine condotta dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania dal settembre 2019 al marzo 2021, attraverso attività tecniche, ulteriormente riscontrate da escussioni testimoniali ed acquisizioni documentali, è iniziata a seguito di un esposto, redatto da diversi dipendenti con funzioni apicali dell’azienda a totale partecipazione pubblica “Società degli Interporti Siciliani S.p.a.”, circa le false attestazioni e dichiarazioni prodotte da una dipendente, Cristina Sangiorgi, in merito al possesso di un titolo di laurea…Continua a leggere