CATANIA – La Corte d’Appello di Catania si è espressa sul caso di corruzione che lo scorso anno aveva coinvolto, tra gli altri, l’ex sindaco di Aci Catena, Ascenzio Maesano, e l’ex consigliere comunale, Orazio Barbagallo, decidendo per una condanna di 3 anni.
I due ex politici coinvolti erano stati arrestati, insieme all’imprenditore Giovanni Cerami, nell’ottobre del 2016 per un presunto pagamento di tangenti. L’accusa ritiene gli imputati responsabili di aver affidato alla società informatica Halley, amministrata da Cerami, la manutenzione dei software e degli hardware del comune di Aci Catena senza provvedere al regolare rinnovo del contratto previsto.
Cerami era stato accusato di aver consegnato delle tangenti all’ex consigliere Barbagallo per assicurarsi il rinnovo del contratto. L’avvenuto scambio di tangenti è poi stato opportunamente verificato dalle intercettazioni a cui è stato sottoposto il Comune del paese coinvolto durante delle indagini sul problema rifiuti e ha fatto scattare gli arresti.
Nel luglio 2017, Maesano e Barbagallo erano stati condannati in primo grado a quattro anni ciascuno di carcere e ad un adeguato risarcimento danni al Comune di Aci Catena. La pena stabilita per i due corruttori nella giornata di oggi dalla Corte d’Appello è di tre anni di reclusione.
I legali dei due imputati, Enzo Mellia e Giuseppe Marletta per Maesano, Orazio Consolo e Giuseppe Di Mauro per Barbagallo, hanno visto approvata la richiesta di ridurre gli anni di pena per i loro assistiti da quattro a tre anni, ma continuano a chiedere il patteggiamento. Gli avvocati della difesa, infatti, si oppongono al risarcimento da versare al comune di Aci Catena. La decisione finale della Corte verrà resa nota il prossimo 21 giugno.