CATANIA – Se negli anni ’90 la televisione era il palcoscenico preferito dai vip per mettere in piazza i propri sentimenti, filtrati e diretti dal presentatore di turno, oggi le cose sono un po’ cambiate.
Anche se la tv in Italia continua ad avere un ruolo fondamentale, i social danno un’immediatezza e un’apparente libertà, tanto da diventare la prima piazza in cui esporre le emozioni.
In questo modo viene a mancare la mediazione e il personaggio di turno si confessa al suo pubblico di follower, risultando più immediato e sincero.
Così, i nuovi vip/influencer mettono in scena amori brandizzati, sfoghi, liti e chiarimenti dalla durata di 15 secondi. Dando vita a una spettacolarizzazione ossessiva della sfera privata e più intima delle proprie vite “da sogno”.
Le piattaforme social diventano anche un luogo di sensibilizzazione e di condivisioni di esperienze umane e negative. Non mancano, infatti, i personaggi che li utilizzano per comunicare malattie, periodi bui e lotte personali.
In questi casi l’obiettivo è quello di dare vita a una community – gruppo di sostegno – attorno a dei tabù, quello delle sofferenze, cercando di dare forze a se stessi e agli altri nella stessa condizione.
Ma questo sostegno e questo senso di appartenenza quanto durano? Giusto il tempo del post successivo o c’è di più?
Il rischio, però, è quello di esporre se stessi, le persone coinvolte e tematiche delicate all’opinione degli haters e a una valanga di commenti pieni di insulti.
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