Educazione nelle scuole e in famiglia: Acli Catania rompe il silenzio sulla violenza

CATANIA – A pochi giorni dalla “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, Acli Catania ha promosso il convegno “La Violenza non vuole il silenzio”, un momento di importante riflessione sul tema. Esponenti accademici, politici e della società civile catanese hanno discusso con il numeroso pubblico presente nel Salone Loyola della Parrocchia Crocifisso dei Miracoli sull’importanza di prevenire la violenza, sensibilizzando soprattutto i più giovani.

Dopo i saluti dell’assessore alla Legalità Saro D’Agata, dell’accompagnatore spirituale di Acli Catania Padre Gianni Notari e del componente della presidenza nazionale Acli con la delega al lavoro Santino Scirè, la moderatrice dell’incontro Angela Grasso ha lasciato la parola ai relatori del convegno. Flora Marchese, responsabile Coordinamento Donne Acli Catania, ha posto l’attenzione sul “posto occupato”, il gesto simbolico di occupare una sedia in sala con una sciarpa rossa per ricordare l’assenza di una donna vittima della violenza da parte di un uomo. Agata Aiello, presidente provinciale Acli Catania, ha sottolineato il ruolo importante delle associazioni per promuovere progetti che permettano il superamento della violenza di genere come retaggio culturale. «Dobbiamo lavorare per una società di uguaglianza tra uomo e donna – ha spiegato – intraprendendo percorsi che valorizzino la reciprocità nei rapporti di coppia e non la subordinazione».

Agata Consoli, sostituto procuratore della Repubblica, si è soffermata sugli strumenti che la legge mette a disposizione per supportare le vittime di violenza, sottolineando come maltrattamenti e abusi sono presenti in famiglia tanto quanto nel contesto lavorativo. «La violenza colpisce nel cuore della libertà dell’individuo – ha detto – ma ormai la Giustizia agisce in maniera automatica ed efficace per garantire assistenza e sicurezza ai più deboli». Gli psicologi Daniela Bordonaro e Giovanni Lo Castro si sono soffermati sugli aspetti psico-sociali alla base della violenza di coppia, sottolineando come alla base ci siano sentimenti quali la delusione, l’ossessione e la paura, e come sia fondamentale educare sin dai primi mesi di vita i bimbi, in relazione al loro rapporto con il padre e la madre.



Infine Erika Gruttadauria, pedagogista socia del Centro Antiviolenza Thamaia, ha riportato l’esperienza di una realtà ormai attiva dal lontano 2001, che nel tempo ha aiutato tantissime vittime di violenza e che costantemente supporta genitori e insegnanti nel fare prevenzione alla violenza in casa e nelle scuole. L’incontro, che aveva il patrocinio dell’Ordine degli Psicologi della Regione Sicilia, rappresentato dalla dottoressa Graziella Zitelli, è stata anche l’occasione per presentare il corso di autodifesa femminile, tenuto da Kravmaga Combat Team. «A partire dal 21 gennaio aiuteremo le donne che si iscriveranno in un percorso di accrescimento della propria autostima, senza creare delle supergirl ma donne più consapevoli» ha così presentato il corso il maestro Andrea Buffo.

A chiudere l’incontro Stefano Parisi, presidente regionale Acli Sicilia, che ha ringraziato i presenti, sottolineando l’importanza del convegno e auspicando il ripetersi di tali iniziative, che «rappresentano momenti di riflessione e maturazione per le comunità del territorio, che può trovare la forza di aiutare i propri componenti a superare le difficoltà che purtroppo spesso la vita ci pone davanti».