CATANIA – Edifici abbandonati a Catania, un problema che si trascina da parecchi anni e che a tutt’oggi sembra molto lontano dal trovare una concreta soluzione, soprattutto in termini di decoro, sicurezza e vivibilità. Nel capoluogo etneo, che negli anni dell’immediato dopoguerra ha cominciato a espandersi a macchia d’olio nelle zone che un tempo erano a tutti gli effetti periferiche, sono presenti tantissimi esempi in tal senso, alcuni dei quali fanno davvero riflettere i cittadini su come le cosiddette incompiute potrebbero diventare alloggi di fortuna per le famiglie più disagiate che attendono da diverso tempo l’assegnazione di una casa.
L’edificio di via Cronato è l’esempio più rilevante in questo senso, a causa dell’aspetto ancora embrionale dell’edificio che rimane tale da circa cinquant’anni e soprattutto per il grande pericolo che rappresenta per l’incolumità dei cittadini, ma naturalmente non è il solo. Il palazzo Bernini, del quale ci siamo occupati diverse volte, rappresenta un vero e proprio smacco alla città in termini di immagine, in quanto ricadente in una zona considerata, a detta di molti cittadini, molto elegante, soprattutto dal punto di vista residenziale. Le testimonianze dei residenti e degli esercenti della zona raccolte mesi fa forniscono una vera e propria fotografia delle condizioni davvero terribili in cui versa l’edificio e ciò stimola a tutt’oggi le denunce da parte dei consiglieri di quartiere. Concludono il sontuoso quadro il famigerato Palazzo di Cemento di Librino, che da anni continua a far discutere e che non trova mai un soluzione definitiva, e altri edifici, come l’ex raffineria dello zolfo di viale Africa e l’ex Mulino Santa Lucia, che per la loro collocazione sarebbero più fruibili per altre funzioni.
In questo senso l’amministrazione comunale è la prima a essere imputata da parte dei cittadini, spesso stanchi di vedere questi scempi e soprattutto arrabbiati per come determinati problemi potrebbero essere risolti anche sistemando questi edifici.
Ma spesso la soluzione di questi problemi passa anche da interventi mirati e non sempre economicamente sostenibili e una risposta ce la dà il presidente della Commissione al Patrimonio del Comune di Catania Salvatore Tomarchio: “Io in qualità di presidente della Commissione al Patrimonio del Comune mi sto attivando al fine di sollecitare l’amministrazione comunale a intervenire. L’edificio di via Cronato, oltre ad essere l’edificio più pericoloso di Catania, è un pericolo di primo livello per la sicurezza dei cittadini, prima di tutto perché tuttora cadono calcinacci e soprattutto in caso di evento sismico causerebbe dei danni non indifferenti, data anche l’immediata vicinanza delle altre residenze della zona. La struttura è stata posto sotto sequestro e deve essere il prima possibile demolita. Per quanto riguarda il palazzo di viale Bernini dico che non è più di nostra competenza perché da oltre un anno è stato venduto dal Comune e non si sa adesso chi sia il proprietario. Infine il Palazzo di Cemento di Librino la definisco una vera e propria incompiuta. Fare un uso abitativo purtroppo di queste strutture è molto difficile perché ci vorrebbero davvero dei grandi progetti e in questo momento il Comune non è in grado di sostenere queste spese”.