Duro colpo alla famiglia Santapaola: 26 arresti e oltre 100 perquisizioni

CATANIA – Stamattina, su delega della direzione distrettuale antimafia, circa duecento militari del Comando Provinciale di Catania hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catania, nei confronti di 26 persone, per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso, ritenute appartenenti al clan Santapaola capeggiato negli anni 2015 e 2016 da Francesco Santapaola e da Marcello Magrì.

In particolare si è accertato che prima Francesco Santapaola e, dopo il suo arresto, Marcello Magrì sono stati i “reggenti” del clan Santapaola con il compito di relazionarsi con gli altri responsabili del clan e con le altre organizzazioni territoriali, mentre il mercato della droga è rimasto saldamente nelle mani di Rosario Lombardo che nonostante una condanna definitiva ad anni 20 di reclusione ed un’altra condanna in secondo grado ad anni venti di reclusione, entrambi per associazione mafiosa e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, a causa dell’incompatibilità carceraria per motivi di salute, ha continuato a gestire il traffico di stupefacenti delle piazze di spaccio di Librino, San Giovanni Galermo e San Cristoforo, ospitando veri e propri summit mafiosi a casa sua dove era autorizzato a scontare la detenzione domiciliare, in quanto sembrerebbe che l’uomo soffra, infatti, di problemi cardiaci che non gli consentono di scontare la pena in carcere.

Nella sua abitazione, inoltre, svolgeva anche l’incarico di provvedere agli stipendi dei detenuti e degli affiliati, diventando così un punto di riferimento importante per l’associazione in un momento non facile. L’esecuzione dell’ordinanza, naturale prosieguo dell’indagine “Carthago” eseguita lo scorso anno che aveva interessato il quartiere Librino, ha comportato un intervento massivo sull’intero quartiere di San Cristoforo posto nella periferia sud della città, ulteriore enclave del clan Nizza quale centro di distribuzione di sostanze stupefacenti, come hashish, marijuana e cocaina.

La droga proveniva dai tradizionali canali: marijuana dall’Albania e cocaina dalla Calabria e Campania. Le dichiarazioni di recenti collaboratori di giustizia, riscontrate da attività di indagine tecnica e tradizionale, hanno permesso di ricostruire le attività criminali e l’organigramma del gruppo dirigente del clan Santapaola e del gruppo dei Nizza insediato nel quartiere San Cristoforo.

Il gruppo facente capo ai fratelli Nizza, negli ultimi anni, era riuscito a creare un vero e proprio “cartello” della droga con il monopolio delle “piazze di spaccio” nei quartieri di Librino, San Giovanni Galermo e San Cristoforo e, grazie ai cospicui profitti derivanti da tale attività, aveva acquisito un peso notevole all’interno del clan Santapaola, essendo in grado di reclutare e retribuire centinaia di affiliati e di acquistare ingenti quantitativi di stupefacente da immettere sul mercato catanese garantendosi rilevanti flussi di denaro in contanti, prontamente riutilizzabili per investimenti economici e finanziari.

Le “piazze”, infatti, fruttavano circa 80 mila euro a settimana. È stata accertato come l’attività di traffico e vendita di cocaina e marijuana fosse funzionale al sostentamento degli affiliati già detenuti e al mantenimento degli associati al pari di una vera e propria retribuzione. Le indagini di natura tecnica, inoltre, attraverso il monitoraggio dei circuiti relazionali delle persone poste alla direzione dei gruppi mafiosi della famiglia Santapaola, hanno permesso di far luce su una serie di estorsioni e tentate estorsioni poste in essere a danno di cantieri edili e di altre attività commerciali. L’operazione di oggi si inquadra in un’ampia strategia di contrasto della procura distrettuale della repubblica di Catania e dei carabinieri del comando provinciale che ha consentito, dal gennaio 2015 fino ad oggi, di eseguire numerose ordinanze cautelari e di disarticolare completamente il gruppo dei fratelli Nizza. Gli arrestati sono stati rinchiusi al carcere di Catania Bicocca in attesa dell’interrogatorio di garanzia che si terrà nei prossimi giorni.

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