CATANIA – Il gup Luigi Barone ha emesso una sentenza riguardante un processo abbreviato che è nato da un’inchiesta denominata “Sotto scacco” nei confronti di tre gruppi criminali di Paternò e Belpasso legati a Cosa nostra di Catania. Trentuno persone sono state condannate e cinque assolte. Le indagini dei carabinieri, sotto la coordinazione della Dda, hanno portato ad un blitz contro gli storici clan mafiosi Alleruzzo, Assinnata e Amantea e dei loro vertici legati alla “famiglia” Santapaola-Ercolano che gestivano in esclusiva il traffico di droga e le estorsioni nella zona in cui operavano.
Tra i condannati, Daniele Licciardello è stato condannato a 8 anni e 4 mesi di reclusione per un tentativo di estorsione a Giuseppe Condorelli, a capo di una famosa azienda dolciaria etnea. L’imprenditore aveva denunciato la richiesta di “pizzo” e si è costituito parte civile nel procedimento, così come il Comune di Belpasso e diverse associazioni antiracket. Tra gli altri condannati, ci sono Santo Alleruzzo (11 anni), Domenico “Mimmo” Assinnata senior (un anno e quattro mesi in continuazione), Pietro Puglisi (20 anni) e Salvatore Vito Amantea (15 anni).
Il gup ha invece assolto Vincenzo Gattarello, Salvatore Fallica, Vincenzo Asero, Paolo Biondi e Katia Cunsolo.
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