Due comuni siciliani riaprono i cimiteri, nuovi orari e nuove modalità. Gli “Angeli di Catania” protestano

CATANIA – Se a Modica e a Cefalù, nonostante gli attacchi e i malcontenti di molti, i primi cittadini hanno deciso di riaprire i cimiteri comunali, nel resto della Sicilia c’è chi protesta, piange e si dispera perché dallo scorso marzo nessuno è più riuscito a portare un fiore nella tomba del proprio caro.

Dalla giornata di oggi, il sindaco di Cefalù Rosario Lapuntina, tramite un’ordinanza firmata nelle scorse ore, ha autorizzato la riapertura immediata del cimitero comunale, con la disposizione di nuovi orari e nuove modalità di visita: aperto dal lunedì al sabato dalle ore 7 alle ore 13 e chiuso la domenica e nei giorni festivi. Inoltre i cittadini, così come il personale addetto, avranno l’obbligo di indossare la mascherina di protezione e rispettare la misura del distanziamento sociale di almeno 1 metro. Soltanto una persona per famiglia potrà recarsi a far visita al proprio caro.

Situazione più “complicata”, dal punto di vista del disaccordo di molti, a Modica: il sindaco Ignazio Abbate ha deciso di riaprire da domani – venerdì 24 aprile – il cimitero. Per molti la decisione non sarebbe stata delle migliori ma, a detta del primo cittadino del comune ragusano, la scelta sarebbe stata “spinta” dalle richieste di molte famiglie distrutte dal dolore della perdita del proprio caro.

Per accedere al cimitero si potrà utilizzare solo una delle due entrate principali, e potranno essere presenti al massimo 50 persone alla volta per ogni entrata. Ogni turno di visita durerà mezz’ora. Solo un componente della famiglia alla volta potrà recarsi al camposanto. Inoltre, gli anziani e i portatori di handicap potranno arrivare in auto con un accompagnatore direttamente alla tomba interessata.

La decisione di entrambi i comuni, però, ha spezzato ancora di più i cuori di tutti i restanti siciliani che da settimane chiedono ai propri sindaci del comune di appartenenza di riaprire, con le dovute precauzioni, i cimiteri. Tra questi spicca il gruppo Facebook “Angeli di Catania“, con all’interno utenti sparsi in tutta la Sicilia.

Noi padri, e madri… noi tutti abbiamo bisogno di riprendere la nostra vita anche iniziando a ‘rivivere’ proprio il luogo sacro della morte… i miei precedenti appelli sono caduti nel vuoto, oggi lo chiedo a tutte le autorità che abbiano potere di far riaprire quei cancelli con tutte le precauzioni necessarie (ingressi programmati mediante aperture di un singolo ingresso, visite brevi e solitarie). La chiusura del cimitero è stata veramente una scelta ingiusta. Siamo stanchi di aspettare, aprite il cimitero, fateci andare nei nostri ‘angeli’, non ne possiamo più“, a parlare – in una lunga lettera aperta – è il fondatore del gruppo social, Pietro Crisafulli, noto alle cronache locali per aver perso in un terribile incidente il figlio Mimmo.

Gesti di “protesta” si sono già verificati nei giorni scorsi nel capoluogo etneo, dove alcuni soggetti sarebbero stati “beccati” a scavalcare i cancelli del cimitero di Catania. E intanto, affranti dal non ricevere risposta, una manifestazione potrebbe sfociare nei prossimi giorni: protagonisti i familiari di quei cari andati via troppo presto e che, da due mesi, sono stati “abbandonati”.

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