PALERMO – Ieri mattina ha comprato il biglietto alla stazione degli autobus di Palermo. Destinazione Catania. Non era la prima volta che lo faceva e per lei era un giorno come un altro. Mai, infatti, la donna di quarantotto anni avrebbe potuto immaginare cosa le sarebbe accaduto di lì a poco: un molestatore era in agguato.
Le prime avvisaglie, la signora le ha avute mentre era seduta sulla panchina che aspettava. Lì vicino c’era quest’uomo sulla quarantina che la guardava e le ronzava intorno. Questo atteggiamento però non l’ha preoccupata più di tanto e ha pensato “vabbè il solito stupido che deve fare il piacione”.
E invece dietro quegli sguardi insistenti c’erano ben altre intenzioni che si sono appalesate solo una volta saliti entrambi sull’autobus della Sais. Il trentanovenne di Trapani le si è seduto accanto e ha cominciato a molestarla, infastidendola prima a parole e poi palpeggiandola.
Due ore e mezzo da incubo per la donna che non vedeva l’ora di mettere piede a terra e appena è arrivata all’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania non ce l’ha fatta più e ha gridato aiuto. Proprio quì c’era un carabinieri libero dal servizio che è intervenuto cercando di bloccare l’uomo che con uno spintone è riuscito a divincolarsi e scappare facendo perdere le proprie tracce.
Ma in mano al militare è rimasta la patente che ha permesso di scoprire la sua identità. E’ scattata immediatamente la denuncia anche se al momento il molestatore risulta irreperibile.