SICILIA – “Più valore al lavoro nella scuola”.
È all’insegna di questo slogan che docenti, personale Ata e dirigenti scolastici di tutta Italia scenderanno in piazza domani. Chiederanno il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da sette anni e che sia modificata la legge 107 del 2015, la cosiddetta “Buona scuola”.
La mobilitazione è organizzata da Cisl Scuola, Flc Cgil, Uilscuola, SnalsConfsal e Gilda e si svolgerà con modalità diverse in ogni regione.
In Sicilia, due le manifestazioni in programma per le 15, che si terranno a Palermo e a Catania, rispettivamente in piazza Verdi e in piazza Teatro Massimo.
“Lo stanziamento di una manciata di euro, come il governo nazionale sembra voler fare, per rinnovare un contratto fermo da tanti anni, è un’inammissibile provocazione”, affermano Mimmo Milazzo e Rosanna La Placa, segretario generale e componente della segreteria con delega alle politiche scolastiche, della Cisl Sicilia.
“Serve piuttosto andare in direzione opposta”, rimarca il sindacato parlando di “valorizzazione delle professionalità” e di “contrattazione decentrata, necessaria per legare strettamente la produttività’ del personale e la qualità del servizio alla comunità”.
E intanto la politica tiene in sella il governatore siciliano e lavora al Crocetta IV, e i sindacati lo sfiduciano.
Per sabato 31, infatti, Cgil, Cisl e Uil hanno promosso una mobilitazione unitaria che vedrà protagoniste le piazze dei nove capoluoghi dell’Isola per chiedere “lavoro, sviluppo e legalità”.
La disoccupazione in aumento, con 170.000 posti di lavoro persi negli anni della crisi, il Pil in caduta del 17%, con punte di -40% nel settore industria e -58% nelle costruzioni, “nessuna prospettiva per i giovani, il territorio spezzato in due per la grave carenza infrastrutturale, tutti i settori una volta produttivi in piena emergenza, la povertà dilagante”, sono solo alcuni degli aspetti, secondo i sindacati, del disastro sociale ed economico che il 31 porteranno nelle piazze migliaia di persone.
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