CATANIA – Si avvicina il 1° Maggio, festa dei lavoratori: un’occasione per riposarsi, fare una gita fuori porta, inaugurare la stagione balneare, insomma godersi il meritato riposo. Ma purtroppo c’è una concreta e dura realtà che attanaglia i giovani d’oggi e non solo: la disoccupazione.
Il segretario generale regionale della Cgil Sicilia Michele Pagliaro: “Nonostante l’ottimismo del presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta siamo preoccupati perché i posti di lavoro in Sicilia si perdono”. Secondo i dati Istat nel 2016 il tasso di disoccupazione era del 22,08%. Quello giovanile tra il 40 e il 45%, si sono persi 45.000 posti di lavoro. Il settore colpito maggiormente è quello manifatturiero, a soffrire anche i settori che nel 2015 avevano fatto la differenza: ristorazione e turismo.
“Ma il problema non è solo per chi non è disoccupato – continua Pagliaro – esistono anche i lavori poveri: 20.000 operatori call center, per esempio, spesso di istruzione medio alta, che conoscono anche due lingue straniere, che guadagnano 400 euro al mese”.
Abbiamo sentito anche la Uil per avere un quadro completo sul problema e ci è stata “dipinta” una Sicilia preoccupante. Sono 368mila i disoccupati in Sicilia. Il tasso è del 21,4%, il doppio di quello nazionale, e del 55,9% è quello riguardante i giovani. Poi c’è chi ha perso il posto di lavoro: centomila solo nell’edilizia, moltissimi vivono in condizioni precarie: da chi lavora nel campo della sanità ai lavoratori delle ex Province. Il rilancio degli stabilimenti ex Fiat e del petrolchimico di Gela procedono a rilento. Non decollano le riforme: quelle della formazione professionale. Anche il settore che potrebbe essere il fiore all’occhiello della Sicilia: il turismo per mancanza di infrastrutture e per scarsa fruibilità dei beni culturali e monumentali è messo in disparte. Non vengono spesi i fondi Ue per rimettere in sicurezza il territorio, la rete stradale, condutture idriche e depuratori.
Il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone: “Siamo pronti a riprenderci la piazza. Lo faremo se il governo regionale, approvata la Finanziaria, non darà risposte concrete alle emergenze siciliane. La politica deve smettere di fare solo campagna elettorale. Non permetteremo mai che nella Formazione professionale vengano assunte altre cinquemila persone, lasciando a casa chi ha perso il posto. E ancora, dopo l’approvazione della manovra economica pretenderemo l’avvio della stabilizzazione dei precari e il rinnovo dei contratti del personale del pubblico impiego. Abbiamo il dovere di dare voce e speranza a chi crede ancora nel sindacato. Per questo consegneremo un’agenda di lavoro a chi verrà a governare nell’Isola. La Uil ha tutto lo spazio e la capacità per intraprendere un’azione forte per tutelare i lavoratori“.
Alessandra Modica