CATANIA – Non percepiscono lo stipendio da otto mesi e decidono di scendere in campo facendo valere in toto i loro diritti di lavoratori.
Questo è quanto fatto questa mattina alle ore 9,30 davanti alla prefettura di Catania dai dipendenti del personale degli asili nido, sia insegnanti che ausiliari, appartenente al distretto Catania- Misterbianco-Motta S.Anastasia e al sindacato S.N.A.L.V.-C.O.N.F.S.A.L. Sicilia.
Gli asili nido sono finanziati con i fondi strutturali europei e le somme per le retribuzioni arrivano sotto forma di rendicontazione. Ma quest’ultima è stata inviata dal comune di Catania per conto del distretto a fine febbraio, malgrado il servizio sia iniziato a maggio dello scorso anno.
Il segretario regionale S.N.A.L.V.-C.O.N.F.S.A.L. Sicilia, Antonio Santonocito, ha espresso tutto il proprio dissenso: “Non riusciamo ancora a capire quale sia il motivo per cui la rendicontazione per l’arrivo delle somme sia andata per le lunghe. Tutti ci avevano detto che per quanto riguarda la Regione era questione di qualche giorno, ma sono due mesi che aspettiamo e ancora niente. Così i lavoratori sono in ritardo da otto mesi. Il rischio è che queste persone dopo aver ricevuto solo due, massimo tre stipendi, i prossimi li prenderanno anche fra un anno.”
Nuccia Fichera, educatrice, mostra tutto il proprio stato di sofferenza: “Il lavoro è un diritto e una necessità. Se lavori bene e non vieni pagata i disagi sono enormi. Qui si parla anche di sei mesi e questo ritardo è abbastanza grave. Se i nostri bambini sapessero tutto questo non so quanto sarebbero tristi”. Dal canto suo Maria Saladino, appartenente al personale ausiliare, puntualizza come la fatica e l’abnegazione per il lavoro siano al primo posto: “Ho sempre lavorato e anche bene. È assurdo che non veniamo pagati e per mettere la benzina devo chiedere aiuto a mio marito.”
Infine Giuseppe Giansiracusa, presidente della Legacoop Catania-Enna ha parlato dell’importanza del ruolo delle cooperative “che non ricevendo i pagamenti dovuti, oltre a non poter pagare i lavoratori, non possono nemmeno assolvere gli obblighi nei confronti del fisco e dell’erario. Le cooperative anticipano di tasca loro. Noi chiediamo un regolarità dei pagamenti e questa vicenda mostra sempre più il ruolo delle cooperative che perlopiù vengono spesso bistrattate.”