Democracy 2017: vince la proposta del ramacchese Giovanni Fatuzzo.

Democracy 2017: vince la proposta del ramacchese Giovanni Fatuzzo.

ROMA – Si è svolta a Roma, nei giorni dal 19 al 22 Maggio, la simulazione parlamentare del progetto “Democracy” organizzata dall’associazione “i Diplomatici”. L’iniziativa, aperta a studenti universitari di tutta Italia, ha visto presenti ragazzi provenienti da diverse realtà territoriali e didattiche, che indossando giacca e cravatta si sono confrontati su temi di non poco conto.

Fake News, post verità e web reputation: quali regole per la rete e i social media?” questo è stato il topic proposto, su cui ogni gruppo parlamentare ha incentrato il proprio DDL in modo tale da fornire una soluzione secondo la propria chiave di lettura. I lavori si sono svolti tra le aule dell’Università Europea di Roma ed il Palazzo dei Gruppi Parlamentari di Via Campo Marzio sotto l’occhio vigile di Marco Stasi che ha simulato il Presidente del plenum.

Svariate le soluzioni offerte, tutte di grandi inventive, ma il dibattito vero e proprio ha fatto si che le fazioni presenti si riducessero in due: chi a favore e chi contro un organo di controllo sulla legittimità delle notizie.



Il dissimulato Parlamento ha vagliato e approvato la soluzione esposta dal ramacchese Giovanni Fatuzzo, 20enne studente di Giurisprudenza, capogruppo del gruppo parlamentare “An.Tu.Do” e della coalizione “Cultura e LibertAB”. Il simulato parlamentare, parlando della proposta fiduciata al Palazzo dei Gruppi Parlamentari, spiega che “La diffusione di Fake-News attraverso il web ha portato a sovrapporre e confondere pericolosamente mere opinioni personali di singoli o gruppi con notizie e informazioni supportate da riscontri scientificamente verificabili. È diventato labile il confine tra “Giornalista” e “Utente dei Social” essendo quest’ultimo capace di diffondere notizie. Il DDL presentato dalla Coalizione “Cultura e LibertAB” promuove campagne di sensibilizzazione atte ad accrescere il senso di criticità del lettore, nonché la capacità di discernimento del vero dal falso (cd. alfabetizzazione digitale), e se questo strumento può fornire risultati sul lungo periodo, è altresì previsto un sistema di controllo pubblico attraverso cui l’utente fornisce feed-back rispetto l’attendibilità della notizia, e ancora algoritmi specifici per l’analisi dell’attendibilità della fonte; progetti di crowdfunding in rete per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema; stanziamento di un fondo specifico presso il Ministero degli interni per la lotta al fenomeno delle fake news e la valutazione delle misure intraprese; individuazione di una soglia di attendibilità, con tanto di bollino, per le testate on line non registrate”.

La proposta di legge verrà consegnata nelle mani del Presidente della Repubblica.