D’Alessandro: “L’IACP non dà case, chiudetelo!”

CATANIA – “Per affrontare l’emergenza casa a Catania è necessario per il momento agire su più fronti: richiedendo ulteriori finanziamenti e cercando di concretizzare il progetto del social-housing che ancora non trova applicazione. E poi, programmare una zona cosiddetta “parcheggio”, dove inserire i tanti che si trovano in condizioni di assoluto disagio, in quanto le graduatorie così come sono allo stato attuale non sono in condizioni di essere esaurite in tempi brevi”.

Il Sicet di Catania, sindacato degli inquilini aderente alla Cisl, interviene con alcune proposte dopo l’ultima assegnazione di 64 alloggi comunali, avvenuta il 22 luglio scorso, destinati alle ordinanze sindacali, agli sfrattati e all’emergenza.

“Si è concluso momentaneamente il ciclo di assegnazioni fatte dal Comune di Catania – dice Carlo D’Alessandro, segretario generale del Sicet etneoma gli interminabili tempi di attesa e la situazione di emergenza abitativa in cui versa la città di Catania impongono altri interventi”.

Per ulteriori disponibilità di alloggi comunali e nuovi bandi dell’Iacp, D’Alessandro continua: “Al momento non siamo in condizione di conoscere ulteriore disponibilità di alloggi e di relative assegnazioni. In corso vi è un movimento di recupero ed estinzione di graduatorie dei bandi Iacp riferite agli anni 2006 e 2009. Non si parla ancora di emanare un nuovo bando di aggiornamento, richiesto innumerevoli volte dal Sicet, come sindacato in rappresentanza dei cittadini bisognosi, alle varie amministrazioni succedutesi, senza ottenere alcun esito”.

Le graduatorie, infatti, dopo essere state già soggette a varie scremature, contengono un numero ridotto di persone, rispetto alle richieste presentate, nonostante ciò non si riesce ad accelerare i tempi di assegnazione per l’irrisorio numero di alloggi disponibili. Allo stato attuale, l’ultimo bando di riferimento è quello del 2009. Di conseguenza da tale data non si è in condizioni di poter verificare il vero fabbisogno in edilizia residenziale pubblica nel comune di Catania.

Continua il segretario del Sicet: “Innumerevoli sono i nuclei familiari inseriti regolarmente nelle stesse, ma è impossibile, al momento, dare certezze di tempi e date per le relative assegnazioni. Si tratta di nuclei familiari da anni in attesa, alcuni anche da più di 15, di poter avere assegnata una casa”.

“Non è chiara – dice D’Alessandro – quale sia l’intenzione dell’ente riguardo alle situazioni di occupazione. L’unica cosa chiara, a parer nostro, è che si vuole creare caos e allarmismo generale. Certe situazioni venutesi a creare nel tempo non possono e non devono essere manipolate e determinate, così come l’Iacp sta facendo. Un istituto che vede solo l’alternarsi di direttori e commissari, senza nessuna possibilità di avere così l’efficienza dell’ente stesso”.  

D’Alessandro è categorico: “L’unica cosa che dovrebbe essere fatta, sarebbe quella di chiudere l’IACP, tenendo conto che la Regione Siciliana è l’unica regione di Italia a non averne fatto la riforma dopo innumerevoli richieste“.