CATANIA – 150 famiglie all’asciutto e nessuna risposta da Comune e Acoset. È la situazione segnalata dai residenti di via Madonna della Via a Gravina di Catania.
“È ormai da maggio che ci ritroviamo costantemente senza acqua: quando torna, torna per soli 2 o 3 giorni e poi manca di nuovo per giornate intere anche per 10 giorni consecutivi“, scrivono i residenti esasperati.
Giovanni Sindaco si fa portavoce e accusa gli enti preposti di non risolvere il disservizio dovuto alla pressione dell’acqua insufficiente, le vasche infatti non si riempiono abbastanza e non riescono a soddisfare il fabbisogno.
Le lamentele sono rimaste inascoltate dal Comune, socio di Acoset – il consorzio che gestisce il servizio idrico – e i residenti chiedono attenzione: “Abbiamo un servizio erogato singhiozzo, sospeso per lunghi periodi senza alcun preavviso. Abbiamo Acoset che fa orecchie da mercante, il sindaco che dovrebbe rappresentare i cittadini lo fa solo per farsi pubblicità elettorale, ma noi siamo e continuiamo ad essere nell’emergenza più totale. Una sospensione programmata può essere massimo di 24 ore, che hanno 48 ore per attivare un servizio di emergenza e che devono dare un preavviso di almeno 48 ore. Tre standard che puntualmente non sono rispettati da Acoset e ai quali dovrebbero seguire rimborsi che non erogano“.
Antonio Coniglio, direttore di Acoset spa, insediato da poche settimane, risponde ma non dà tempi certi sulla soluzione del problema: “Stiamo programmando un intervento per risolvere il disservizio causato dalla condotta vecchia e vetusta“.
Ma i residenti, oltre ai disservizi, lamentano la questione tariffe e bollette pazze: “Acoset applica delle tariffe a fasce sia per i residenti che per i non residenti per cui ha tutto l’interesse a fatturare nelle fasce di prezzo più alte. Come fa? Esattamente come ha fatto nelle fatture che ci sono arrivate adesso: non effettua la lettura dei contatori e calcola un acconto spropositato che non è nemmeno calcolato sulla base dei consumi precedenti, ma totalmente arbitrario. Poi nel trimestre successivo fattura due trimestri insieme e in quel modo ovviamente con i consumi di due trimestri finiamo nelle fasce più alte. Se invece fatturasse ogni trimestre singolarmente resteremmo nelle fasce più basse“.
Fonte foto Giovanni Sindaco
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