CATANIA – Gli abitanti di via Castromarino e via Plebiscito di Catania, vittime del disastro del 20 gennaio 2020, anche dietro l’autorizzazione del pm di Catania, Andrea Norzi, sarebbero dovuti entrare oggi alle ore 16 per verificare lo stato dei loro appartamenti con l’ausilio delle forze dell’ordine, dei vigili urbani e della Protezione civile del Comune di Catania, per controllare che gli appartamenti non fossero a rischio per la loro incolumità personale e per accertare che i lavori eseguiti dalla CMC nella scala condominiale non avessero arrecato danni agli immobili.
Alle ore 16 di oggi erano puntualmente presenti sui luoghi diversi uomini dei vigili del fuoco, con i loro Capi Squadra, i proprietari degli appartamenti con il loro difensore, l’avvocato Giuseppe Lipera, assistito dagli avvocati Grazia Coco, Patrizia Mirabella, Giovanni Lombardo e Angela Tizza, i quali hanno atteso invano sino alle 17,20 (un’ora e venti minuti) che intervenisse il tecnico del Comune di Catania.
Quest’ultimo quando è arrivato sui luoghi ha riferito, alla presenza dei vigili del fuoco, di non conoscere lo stato della vicenda per cui non era in grado di fornire informazioni di alcun tipo.
Gli sfollati assai amareggiati della situazione per l’ennesima volta hanno dovuto abbandonare i luoghi senza potere accedere alle proprie abitazioni, stante che i vigili del fuoco presenti hanno sconsigliato vivamente di entrare senza la presenza della Protezione civile che garantisse che gli appartamenti fossero perfettamente agibili. Nessun per la CMC è intervenuto.
I disastrati e sfollati da due anni e otto mesi, manifestando la loro più totale disperazione, hanno preannunziato per i prossimi giorni l’ennesima denuncia che sono costretti a fare.