Croce Rossa Italiana, una bordata su Triton: “Non è la risposta adeguata a immigrazione”

Croce Rossa Italiana, una bordata su Triton: “Non è la risposta adeguata a immigrazione”

CATANIA Mettere in primo piano l’azione umanitaria, stimolare risposte dalle istituzioni europee e rivedere Triton. Queste in sintesi le richieste del presidente nazionale della Croce Rossa Italiana che nel corso di una conferenza stampa in merito all’ultimo tragico naufragio che è costato la vita a circa 800 persone ha apertamente criticato le recenti strategie d’accoglienza.

Per il presidente Rocca non si deve più lavorare in un regime di emergenza perché l’immigrazione è un “flusso ininterrotto che va avanti da anni”. 

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Le bordate più pesanti sono riservate all’operazione Triton: “La Croce Rossa – spiega il presidente –  ha sottolineato come Triton non è la risposta adeguata a questo fenomeno. Si è voluta sostituire – e questo è imbarazzante perchè è la risposta dell’Ue –  a una risposta italiana che era quella di Mare Mostrum (di cui il nostro paese ha sostenuto i costi) un’operazione che mensilmente costa un terzo con una missione differente che non era il search and rescue”.

Ovviamente Rocca prosegue dicendo che “questa tragedia poteva accadere anche con Mare Nostrum” ma punta l’attenzione sulle risposte che l’Europa deve dare.

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“Vi è il bisogno di mettere al centro la missione umanitaria – evidenzia il presidente della Cri – e uscire da logiche che guardino il tema della sicurezza che è importante, ma l’azione di contrasto ai barchini senza un’azione umanitaria in territorio libico vuol dire voltare la testa dall’altra parte. Possiamo chiudere questa rotta ma ci sono altre rotte aperte che queste persone cercheranno”.

La Croce Rossa avverte che – di questo passo – i numeri degli sbarchi saranno destinati ad aumentare. Solo nel 2014 in Sicilia vi sono stati 290 sbarchi, 120mila migranti accolti, 3mila volontari della Cri impiegati. Per il 2015 i dati hanno registrato già 60 sbarchi e circa 17mila migranti.

Per Rocca è “insufficiente bombardare i barchini per posticipare il problema” ma occorre “pacificare la Libia e rimettere al centro l’essere umano”.

Elhadj As Sy, segretario generale della federazione internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, ha parlato di un’indifferenza generale verso il fenomeno migratorio: “Ricordiamoci che stiamo parlando di esseri umani e dentro di loro c’è sempre una storia: la storia di un bambino, di un ragazzo costretto a lasciare la famiglia per gli eventi del suo paese e disposto ad affrontare il mare Mediterraneo che è diventato un cimitero”.

“Occorre – ha proseguito il segretario – mettere gli animi delle persone al centro della nostra attenzione. Mettere al centro la loro dignità vuol dire rispettarli e rispettare il loro diritto ad avere un futuro migliore”.

Alla conferenza stampa ha preso parte anche il vicesindaco Marco Consoli che ha sottolineato anch’egli la “vulnerabilità dell’operazione Triton” che però “non ferma l’azione quotidiana di ognuno di noi”.

“Riteniamo che ciascun attore ha concluso Consoli – deve giocare un ruolo importante perché l’Ue si ricordi dell’Italia e della nostra Regione non soltanto quando i riflettori dei mass media invocano l’aiuto della comunità europea. Anche quando i riflettori non sono accesi occorre la presenza di tutti, l’Italia e la Sicilia sono state lasciate sole”.