Crisi senza fine al cimitero di Randazzo: loculi esauriti e cittadini in disperazione

Crisi senza fine al cimitero di Randazzo: loculi esauriti e cittadini in disperazione

RANDAZZO – Randazzo, un pittoresco comune noto per le sue tradizioni e panorami mozzafiato, sta affrontando un’emergenza meno poetica ma altrettanto urgente: il sovraffollamento del cimitero.

Qui di seguito la segnalazione di un nostro lettore, Alfio Papa.

La mancanza di loculi disponibili ha portato la struttura al collasso, costringendo i cittadini a confrontarsi con una situazione paradossale che sottolinea una crisi profonda non solo abitativa ma anche “post-vita”.

Il piccolo comune, già alle prese con la difficoltà di trattenere i giovani costretti a emigrare per la mancanza di lavoro e di abitazioni a prezzi accessibili, deve ora fare i conti con un cimitero al collasso, incapace di accogliere nuovi defunti per la saturazione completa dei loculi.

L’attuale crisi pone una domanda provocatoria: come possiamo garantire un luogo di riposo dignitoso ai nostri cari defunti? Il problema nasce nuovamente oggi ma già si presentava alcuni anni fa, evidenziando una gestione carente delle esigenze della comunità in termini di sepoltura.

I cittadini, già provati dal dolore della perdita, si ritrovano in uno stato di ulteriore stress davanti all’impossibilità di trovare un’appropriata ultima dimora per i propri cari. Il cimitero di Randazzo vive una situazione di stallo che richiama alla memoria tempi analoghi, il periodo antecedente al 2018, quando le bare si accumulavano temporaneamente nelle cappelle in attesa di una sepoltura degna.

Oggi, si rincorrono voci come il ricorso alla cremazione, soluzione alternativa per molti, che però si scontra con normative stringenti e con la necessità che la volontà alla cremazione sia stata espressa in vita dal defunto, sotto pena di configurare reati severamente puniti dalla legge, pertanto anche soluzioni drastiche come la cremazione, sebbene limitate dalle leggi vigenti, sembrano impraticabili senza il consenso pre-vita del defunto.

Si diffondono altresì voci come: proposte di requisizioni temporanee di loculi già predestinati per ricongiunzione famigliare, quindi chi ancora in vita ha predisposto un loculo o un posto a terra per congiungersi con un suo caro defunto, potrebbe rischiare di perderlo.

Questa emergenza sottolinea l’urgenza di rivedere piani dimenticati o di colpo svaniti, come il “Project Financing“, che avrebbe dovuto fornire circa 2.000 nuovi posti, sufficiente a coprire il fabbisogno per circa vent’anni. Eppure, quel progetto sembra essere scomparso nell’ombra della burocrazia, lasciando i cittadini a chiedersi quale sia stata la sua sorte.

Nel frattempo, una soluzione temporanea suggerita potrebbe essere la costruzione di un colombaio, ampliando la capacità almeno di cento posti. Tuttavia, questa non è una soluzione definitiva e non può soddisfare la crescente domanda a lungo termine, ma darebbe l’opportunità che almeno un anno ancora i nostri cari defunti troverebbero ospitalità.

L’amministrazione comunale, attualmente gestita dai Commissari Prefettizi, è chiamata a rispondere rapidamente a queste urgenti questioni, pianificando interventi strutturali che possano restituire al cimitero la sua funzionalità. I cittadini di Randazzo meritano di più che restare in attesa, dentro una realtà che ora sembra crudelmente ironica: una vita difficile e un dopo vita incerto.

Evitare che Randazzo diventi sinonimo di città dove “morire” diventa un problema logistico è una sfida che richiede impegno, sensibilità e azioni concrete al più presto.

Al forte spirito comunitario di Randazzo si richiede ora una risposta audace e creativa, per evitare che i suoi abitanti, persino dopo la morte, debbano trovarsi in una situazione di inaccettabile precarietà.

A cura di Alfio Papa