CATANIA – Risale al 23 luglio 2012 l’interrogazione parlamentare n. 2747 dell’on. Marco Falcone (Assessore Regionale delle infrastrutture e della Mobilità nel Governo Musumeci), oggi (Assessore Regionale all’Economia e Bilancio nel Governo Schifani), con la quale chiedeva di sapere “notizie sui gravi disservizi dell’Azienda Siciliana Trasporti” (Socio Unico Regione Siciliana).
Una rappresentazione plastica dello stato in cui versava l’AST già nel lontano 2012 che di fatto, per niente, si discosta da quello attuale.
Ripercorrendo i passaggi salienti dell’interrogazione parlamentare dell’on. Falcone è dato rilevare come già nel 2012, “la crisi economica che attanagliava l’AST aveva praticamente azzerato le casse della Società a causa di un deficit dichiarato di quasi 100 ml di euro, debito maturato negli ultimi otto anni a ritroso dal 2012, sicuramente dovuta a una cattiva gestione dell’Azienda“.
La situazione economica del momento della Partecipata della Regione Siciliana, si legge nell’interrogazione, “causava una serie di gravissimi disfunzioni nel servizio prestato alla comunità siciliana, tale crisi, costringeva la stessa Società ad annullare e/o ridimensionare numerose corse sia per mancanza di carburante che per l’impossibilità di pagare gli stipendi al personale viaggiante, causando prevedibili disagi all’utenza, soprattutto agli studenti e lavoratori che si servono dei mezzi AST per raggiungere i propri posti di studio o di lavoro“.
E ancora, scriveva l’On. Falcone nell’interrogazione, “è incredibile che un’Azienda a partecipazione regionale, impegnata nell’erogazione di un servizio di vitale importanza come il trasporto urbano ed extraurbano e con beni immobiliari di inestimabile valore in tutte le più grandi città siciliane, sia sull’orlo del fallimento per una gestione infelice e azzardata che ha privilegiato le assunzioni facili rispetto al miglioramento del servizio offerto etc.”.
In buona sostanza, all’epoca dei fatti, l’interrogante chiedeva di sapere al Presidente della Regione, all’Assessore per le infrastrutture e la mobilità e all’Assessore per l’economia “se siano a conoscenza del ridimensionamento del servizio reso dai mezzi AST in tutta la Sicilia; quali iniziative intendano adottare per evitare il fallimento dell’Azienda Siciliana Trasporti e il conseguente ripristino di tutte le tratte cancellare o ridotte”, (23 luglio 2012).
Peccato che l’interrogazione parlamentare dell’On. Falcone non fu trasmessa a seguito delle dimissioni del Presidente della Regione rese nella seduta d’Aula n. 375 del 31/7/201 e, quindi, non fu possibile sapere quale sarebbe stata in merito la risposta.
Brutta gatta da pelare l’attuale crisi di Ast per il Governo Regionale, in carica, ma anche per i sindacati di categoria che non sanno cosa dire ai lavoratori sul proprio futuro.
Intanto, martedì 7 prossimo, l’Assessore Regionale delle infrastrutture e della Mobilità, On. Aricò ha convocato i sindaci dei Comuni interessati alla sospensione del servizio urbano erogato fino a questo momento dall’AST a partire dall’1 marzo 2023.
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