Crisi Amt, sindacati e lavoratori assediano la sede centrale: “Bisogna eliminare l’ordine servizio n°38”

CATANIA – “Scioperiamo principalmente per il malcontento che abbiamo a causa del mancato rispetto dei patti intrapresi dal Comune che è il titolare della nostra azienda e dall’amministrazione che applica degli articoli di legge illegittimi”.

Ad affermarlo è Stefano Gangi, segretario aziendale della Faisa-Cisal (Federazione Autonoma Italiana Sindacale Autoferrotranvieri), in merito alla crisi che da qualche mese a questa parte sta colpendo l‘Amt.

Lavoratori e sindacati della Faisa-Cisal e della Fast-Confsal si sono riuniti stamane davanti la sede dell’Amt Catania in via S. Euplio per protestare contro questa assenza del Comune a causa della mancata erogazione di 50 milioni di euro dell’ultimo semestre.

“Il Comune non sa prendersi la responsabilità – continua Gangi – di rendere note le sue volontà circa il destino di questa azienda, ovvero di ammettere di non essere all’altezza di dare un servizio congruo ai cittadini oppure di dichiarare la sua intenzione di rilanciarla dando una dignità al personale“.

“Per quanto riguarda noi come sindacati – sottolinea – abbiamo tracciato una linea condivisa con tantissimi lavoratori. Il nostro intento è quello di eliminare totalmente l’ordine servizio n°38 che sta creando solo malcontento tra i lavoratori e disservizi per i cittadini, a causa dell’automatica decurtazione degli straordinari“.

L’ordine servizio n°38 è una legge ordinaria emanata nel 2014 che provvede a definire l’articolazione della funzione di tutela aziendale ed a salvaguardare i principi inerenti alla gestione e coordinamento della sicurezza sul lavoro.

“Noi ancora aspettiamo l’erogazione di 50 milioni di euro da parte del Comune per quanto riguarda l’ultimo semestre. La Regione, nonostante i ritardi, ha mantenuto l’impegno erogando i fondi direttamente al comune, ma misteriosamente a noi ancora nulla è arrivato”.