ACIREALE – “M’aggiuva ‘na cosa elettorale” (mi serve un favore elettorale). Con questa frase il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, avrebbe chiesto aiuto per favorire la campagna elettorale di un suo referente politico. Insieme a lui, sono state arresta altre 7 persone.
Un fulmine al ciel sereno nel comune catanese, a pochi giorni dalle prossime elezioni dei primi di marzo. A incastrare Barbagallo sarebbe stata questa frase, rivolta al luogotenente della polizia locale, Nicolò Urso: “M’aggiuva na cosa elettorale, dui gemellini… ‘ ca cianu ‘u camion posteggiato a via…. ci po iri pi ‘mpocu spaganrici…. accussi mi venunu a ciccari” (mi serve una cosa elettorale, i due gemellini che hanno il camion posteggiato alla via, ci puoi andare per farli spaventare così mi vengono a cercare).
Inoltre, a Barabagallo è stata contestata la realizzazione dell’ampliamento del cimitero comunale. Al termine dei lavori, infatti, il responsabile della protezione civile, Salvatore Di Stefano, avrebbe confermato che i lavori erano stati fatti in regola, pur certificando alcune opere mai realizzate.
Il tutto grazie all’ausilio di Salvatore Leonardi, referente dell’impresa costruttrice, la ATI (Associazione Temporanea di Imprese) San Sebastiano S.r.l. di Ravenna. “Già lo ho tutto impostato, dobbiamo aggiungere almeno tre o quattro verbali di sopralluogo… li sta preparando perché io non so le date… li sta preparando lui”, emerge da un dialogo tra i due. Il tutto per una cifra complessiva di 6.600 euro a titolo di compenso professionale.
Nei guai anche il consulente legale del Comitato olimpico Nazionale Italiano, Anna Maria Sapienza, e un ingegnere catanese, Ferdinando Garilli. Per i due sono scattati i domiciliari per la realizzazione di impianti sportivi affidati illecitamente ai comuni di Acireale (Catania) e Malvagna (Messina).
In cambio del beneficio per la ristrutturazione della pista di atletica del campo sportivo Tupparello di Acireale e del campo da calcio di Malvagna, autorizzati nel 2017, i due hanno ricevuto rispettivamente 5mila e 14.300 euro a seguito di una gara al massimo ribasso. Per l’occasione, infatti, Giovanni Barabagallo, dirigente dell’Ufficio Tecnico di Acireale, così come quello di Malvagna, hanno trovato accordo con la Sapienza per eludere i controlli Anac (Autorità nazionale anticorruzione).
“Lo vuoi un incarico per un progetto esecutivo di una pista di atletica leggera? Cinquemila euro?”, si evince da una conversazione tra Sapienza e Garilli. Inoltre, la referente del Coni, lo ha favorito anche in un lavoro a Malvagna, nominandolo assistente del Responsabile Unico del Procedimenti, ruolo che si affida solo in caso di carenza di personale: “No, per l’assistenza al rup no, però li possiamo trovare nelle somme a disposizione, duemila euro i truvamu (li troviamo)”.
Un bilancio, però, che ha insospettito anche chi gestisce i finanziamenti del Coni: “Fai conto che la membrana del rifacimento della pista non mi può costare tre volte quello che pago io da un’altra parte, quindi io vi invito a rivedere questi prezzi”.
Questi gli arrestati:
- Roberto Barbagallo, sindaco di Acireale
- Nicolò Urso, luogotenente della polizia locale di Acireale
- Salvatore Di Stefano, responsabile della protezione civile
- Salvatore Leonardi, referente impresa ATI San Sebastiano
- Anna Maria Sapienza, consulente Coni
- Ferdinando Garilli, ingegnere catanese
- Giovanni Barbagallo, dirigente Ufficio Tecnico Acireale