ACI SANT’ ANTONIO – “Ho visto che la notizia del primo caso di Covid-19 nel nostro territorio ha destato molta agitazione. Mi sarei stupito se non fosse stato così“, queste le parole del sindaco di Aci Sant’Antonio (CT) Santo Caruso.
“È giusto preoccuparsi anche se non dobbiamo scadere nella caccia all’untore – scrive nel suo profilo Facebook -. La preoccupazione ci permette di restare vigili; il panico, invece, non aiuta perché ci confonde e stuzzica solo la nostra parte più irrazionale. In merito, immagino possa farvi piacere sapere, innanzitutto, che sono stato in collegamento telefonico, fino a poco fa, col nostro concittadino, il quale sta bene ed è decisamente in ripresa rispetto a quando ha riscontrato i sintomi. Gli ho riferito che siamo tutti contenti di questa notizia. I suoi familiari, che si trovano in quarantena obbligatoria, sono stati sottoposti pure a tampone, che è risultato negativo. Il nostro concittadino non lavora ad Aci Sant’Antonio, aveva avuto già dei colleghi positivi al virus, pertanto era già da tempo in isolamento perché messosi in quarantena, quindi non ha avuto contatti esterni nei giorni scorsi. Spero che questa possa essere una notizia che dia un po’ di conforto a tutti“.
“Per quanto riguarda il rispetto della privacy: soprattutto in ambito sanitario, le leggi sono molto restrittive – spiega Caruso – e vanno rispettate, così ad Aci Sant’Antonio come in qualsiasi latitudine del nostro Paese. Nei casi specifici, è l’ASP a risalire ai contatti e predisporre le dovute quarantene, com’è giusto che sia“.
“In ogni caso – continua – deve essere chiaro a tutti che la precauzione da prendere è sempre la stessa, sia con zero sia con uno o più contagi: restare a casa e uscire solo per casi straordinariamente necessari. Che il virus fosse tra noi lo sapevamo già prima di questa notizia, da questo punto di vista non è cambiato nulla. Ogni sera vi ragguaglieremo di ogni eventuale novità. Oggi non abbiamo avuto notizie di certificazioni di altri contagi, quindi la situazione è rimasta stabile a ieri“.
“Un’ultima cosa importante – conclude -. Siamo venuti a conoscenza di una nostra concittadina che non può tornare ad Aci Sant’Antonio, bloccata in Guinea-Bissau, dove si trovava in missione presso l’Oasi Missionaria Cattolica di Cumura. Purtroppo non abbiamo noi da soli il potere di fare qualcosa di dirimente in questo momento, immaginiamo che non sia facile intervenire ma abbiamo chiesto a diversi canali politici di interessarsi alla vicenda, affinché possa avere una risoluzione più rapida e confortevole possibile. Confidiamo in una risposta a breve, staremo in campana affinché potremo avere notizie ragguardevoli“.
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