Coronavirus, imprenditori catanesi tra incertezze e paure: “Danni economici enormi”

Coronavirus, imprenditori catanesi tra incertezze e paure: “Danni economici enormi”

CATANIA – Il Paese è in ginocchio a causa dell’epidemia da Coronavirus e l’economia rischia di subire dei danni enormi a causa del lockdown – misura drastica ma inevitabile – non ancora quantificabili. La Sicilia durante questo periodo nero che non si è ancora concluso ha dimostrato di saper fronteggiare l’emergenza, almeno dal punto di vista sanitario. I punti di domanda che accompagnano l’inizio della fase 2 sono ancora molti e a essere più preoccupati sono i lavoratori e gli imprenditori che si trovavano a operare in un territorio già instabile.

La crisi non è iniziata in coincidenza con la dichiarazione di blocco totale comunicata all’inizio di marzo, ma ancora prima. Quando ancora le notizie erano poche e incerte ma il virus faceva già paura. “Ufficialmente abbiamo chiuso le nostre palestre l’8 marzo, come prescritto dal Dpcm, ma già a febbraio l’affluenza era calata drasticamente a causa del Coronavirus“, afferma Giuseppe Di Nanno, imprenditore catanese e gestore delle palestre One Fit.

Come avete affrontato il lockdown?

“I nostri dipendenti sono stati messi tutti in cassa integrazione, non avevano scelta. Invece i collaboratori esterni hanno potuto richiedere il bonus di 600 euro previsto dal Cura Italia“.

Avete già quantificato il danno economico?

Enorme! Abbiamo due grandi strutture, una a Gravina di Catania e una a Catania, dove continuiamo a pagare l’affitto e le utenze. Lo Stato, per chi deve sostenere dei canoni mensili, non ha stanziato alcun sostegno. Inutile chiedere la rinegoziazione del canone ai proprietari degli immobili, anche loro devono sostenere delle spese e corrispondere al fisco quanto dovuto“.

A essere messo in crisi è anche il rapporto con i clienti con i quali si instaura un rapporto confidenziale “La maggior parte dei nostri iscritti frequenta i centri per una questione di salute, per stare bene prima ancora che in forma. Inoltre, il lockdown è coinciso con ‘l’alta stagione‘. È nel periodo tra aprile e maggio che solitamente si registrano un gran numero di iscrizioni da parte di coloro che provano a mettersi in forma per l’estate. Un danno incredibile“, afferma Giuseppe.

Avete già un piano per quando sarete autorizzare a ripartire?

Sicuramente il nostro sarà uno degli ultimi settori che si attiverà. Probabilmente dovremmo adeguare i locali a nuove norme sanitarie, prevediamo di aumentare la distanza delle attrezzature per garantire le misure di sicurezza. Ripartire non sarà facile ma dobbiamo garantire l’attività a chi aveva sottoscritto un abbonamento. Noi abbiamo due strutture molto grandi e potremo farlo, ma i nostri colleghi che hanno spazi ridotti no. È un danno troppo grande e non tutti riusciranno a sopravvivere. La situazione è dura e triste. Il nostro pensiero va a tutti, dipendenti, collaboratori e ai nostri colleghi che si trovano nella stessa grave situazione. Al momento stiamo puntando molto sulla comunicazione digitale e sui social network. Abbiamo condiviso dei link sulle nostre pagine che permetteranno agli iscritti e non solo di accedere a delle lezioni da seguire da casa. In questo modo continueranno a mantenersi in forma, senza vanificare il percorso che avevamo iniziato insieme“.

La condizione di incertezza mista alla paura di non farcela accompagna costantemente i lavoratori e gli imprenditori siciliani che avrebbero bisogno di maggiori risposte ma anche di una promessa da parte delle istituzioni a un impegno affinché la macchina produttiva dell’Isola possa ripartire più solida di prima.