CATANIA – Il problema incendi, che nel corso di questa rovente estate 2017 ha sollevato non poche polemiche, di recente ha avuto uno sblocco non indifferente, considerato l’elevato numero di fatti accaduti, che continua ogni giorno a crescere, e la rabbia che ne è derivata per cittadini, addetti ai lavori e istituzioni locali. Nei giorni scorsi infatti i Vigili del Fuoco hanno stipulato due convenzioni, la prima con il Comune di Catania e la seconda con la Regione Sicilia, che entrerà in vigore proprio oggi. Un passo importante considerato lo stato di emergenza e di allerta delle scorse settimane in diverse zone, sia urbane che di campagna, della nostra isola.
Gli input a una risoluzione della problematica sono tanti. In primis l’impiego dei mezzi a disposizione in tutta la regione, con 15 nuove squadre formate ognuna da 5 unità, il che permetterà una maggior prevenzione e diminuirà non poco il rischio propagazione incendi dalle zone verdi alle zone urbane, in una regione come la Sicilia in cui nei mesi più caldi dell’anno le temperature, più alte rispetto ad altre parti d’Italia, favoriscono già di per sè il formarsi delle fiamme in grande quantità.
La firma di queste convenzioni è quasi un evento storico per il corpo dei Vigili del Fuoco, che da un paio di anni si è trovato a lottare per ottenerle, mettendo sempre al primo posto la sicurezza e l’incolumità dei cittadini. A dare una conferma di ciò è il segretario provinciale del Conapo, sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco, Santo Re, che ci ha svelato anche alcuni particolari in merito all’impiego dei mezzi e alla loro funzione. “Dopo una lotta iniziata nel 2012 e dopo che lo scorso anno fummo pure a Palazzo D’Orleans, ce l’abbiamo fatta – commenta Re -. Già il 29 luglio è partita la convenzione provinciale per l’Oasi del Simeto, per la quale avremo un controllo capillare, mentre quella regionale parte oggi e all’interno della provincia etnea i presidi saranno quelli di Catania e Caltagirone. Le 15 squadre operanti a terra saranno formate da 5 unità permanenti e saranno dotate di autobotti e moduli antincendio boschivi. I canadair avranno così meno lavoro e si risparmierà, mentre i mezzi opereranno tutti insieme e nelle zone più impervie entreremo solo con il modulo antincendio, il che ci consentirà di spegnere gli incendi sul nascere ed evitare gli eventi catastrofici di questi ultimi due mesi. L’accordo con la Regione si rinnova di anno in anno e spero che quanto accaduto quest’anno serva da esperienza per il prossimo anno per stipularlo nei tempi giusti, ma sono ottimista”.
Strada da fare ne manca ancora, soprattutto per quanto riguarda il numero di dipendenti, ancora abbastanza esiguo, a livello nazionale. “Purtroppo ancora abbiamo un grande divario da colmare relativo al personale – continua Re -. A livello nazionale mancano 3.500 unità che sono un numero non indifferente e quelle che lavoreranno con i nuovi mezzi a disposizione sono a impiego straordinario. Aggiungo che anche a Palagonia abbiamo aperto un nuovo distaccamento e la mancanza di personale rappresenta l’unico ostacolo a una sua completa entrata in funzione che sarebbe un grande fiore all’occhiello. Noi, con a capo il nostro segretario nazionale Antonio Brizzi, continueremo a sollecitare il ministro dell’Interno affinché venga finalmente assunto nuovo personale e vinciamo così un’altra battaglia”.
Infine, una menzione particolare merita anche la componente dolosa del problema che continua a essere sempre molto attuale e che necessita di decisioni drastiche per essere fermata. “Il cittadino ha sempre le sue responsabilità e su questo non ci sono dubbi – conclude Re -. Le iniziative di sensibilizzazione nelle scuole sarebbero un volano importantissimo per educare i più piccoli, ma hanno bisogno di autorizzazioni. Sono favorevole all’istituzione di pene esemplari per i piromani e soprattutto, come ha detto Crocetta, alla messa in funzione di un servizio di ronda nelle zone boschive da parte dell’Esercito”.