CATANIA – Proseguono i controlli dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Catania, impegnati in un’attività di contrasto al lavoro sommerso e alle violazioni in materia di sicurezza. L’operazione, inserita in un più ampio dispositivo voluto dal comando provinciale di Catania, mira a garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e la legalità nel mercato del lavoro.
A Giarre, i carabinieri della Stazione locale, con il supporto degli ispettori del NIL, hanno eseguito una serie di verifiche in diversi contesti lavorativi, che hanno portato alla denuncia di 3 persone – nel rispetto della presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva – e alla sospensione di 2 attività imprenditoriali.
Nel primo caso, i controlli hanno interessato un cantiere edile in contrada Rovettazzo, dove era in costruzione una villetta.
Il titolare, un 31enne proprietario di una sala giochi, impiegava in cantiere i dipendenti della sala come muratori improvvisati, senza alcuna competenza nel settore e in totale assenza di misure di sicurezza contro il rischio di cadute dall’alto.
In un secondo cantiere, sempre nella stessa zona, un 55enne di Acireale, titolare di un’impresa edile individuale, è stato denunciato per gravi mancanze nella sicurezza sul lavoro: non aveva predisposto protezioni contro le cadute né sottoposto un dipendente alla visita medica obbligatoria. Anche in questo caso, l’attività è stata sospesa.
Infine, presso un laboratorio di panificazione situato in via Etna e gestito da un 70enne del posto, i militari hanno riscontrato la presenza di 2 lavoratori in nero, non sottoposti a visite mediche, e la totale assenza di una cassetta di pronto soccorso.
L’intervento dell’Azienda Sanitaria Provinciale ha inoltre evidenziato gravi carenze igienico–sanitarie e il mancato rinnovo dell’autorizzazione sanitaria, obbligatoria per le attività alimentari.
Complessivamente, le ispezioni hanno rilevato che tutte e 3 le ditte erano irregolari e che 3 dei 5 lavoratori presenti erano impiegati in nero. Sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di 11.700 euro, 5 ammende per 5.600 euro e avviato il recupero di 2.100 euro tra contributi previdenziali e premi assistenziali.
L’azione dei carabinieri proseguirà nei prossimi giorni con ulteriori controlli mirati, per tutelare la dignità dei lavoratori e garantire il rispetto delle norme vigenti.
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