Continuano le aggressioni negli ospedali: opinioni a confronto

Continuano le aggressioni negli ospedali: opinioni a confronto

CATANIA – La recente aggressione avvenuta domenica sera all’ospedale Vittorio Emanuele di Catania è la seconda avvenuta nello stesso luogo e alla stessa ora nel giro di quattro mesi, dopo quella registrata a inizio anno, con protagonista il pregiudicato Mauro Cappadonna. La problematica sta diventando col passare del tempo sempre più seria e ciò preoccupa non poco gran parte dell’opinione pubblica, oltre al personale operante e ai sindacati.

La situazione in questi luoghi nelle ore notturne diventa particolarmente delicata, a causa anche degli imprevisti, delle emergenze da codice rosso improvvise e dei soggetti che si trovano nelle zone di ubicazione delle strutture. La situazione dell’ospedale in questione è molto indicativa in quanto è posto in uno dei quartieri avente al suo interno un alto tasso di criminalità e di attività illecite. Proprio su quest’ultima problematica si sono concentrate le riflessioni di talune persone che abbiamo sentito.

Stefania, rivenditrice di profumi e cosmetici, afferma che proprio l’ubicazione dell’ospedale dovrebbe portare a una maggiore intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine proprio nelle ore notturne. Le fanno eco Salvo e Cristina, la quale però aggiunge: “La presenza dei medici dovrebbe essere più corposa in queste ore”.

Di tutt’altro avviso la signora Concetta: “Ora uno per strada si dovrebbe preoccupare di qualsiasi persona basta che gli butti uno sguadro, figuriamoci in ospedale la notte”. Infine una suora salesiana fa un ammonimento riguardo alla mancanza di coscienza da parte dell’essere umano, mentre Salvatore è un fiume in piena: “I tempi purtroppo sono quello che sono e adesso la gente non perde occasione per mostrare la propria premura, specie in occasioni come quella di domenica, dove la donna in questione aveva una certa fretta. Una volta c’era più pazienza in queste situazioni, ora con la rabbia che c’è in giro a causa della crisi economica, la gente non vuole mai perdere tempo”.

Ma in merito allo sconcertante episodio si sono pronunciate anche alcune autorità e gli enti preposti. L’A.A.S.I. (Associazione Autisti Soccoritori Italiani) promuove la creazione di procedure di prevenzione e contenimento di atti di maltrattamento e aggressioni del personale operante negli ospedali con corsi di autodifesa e supporto psicologico. I consiglieri comunali Francesco Saglimbene e Carmelo Sofia affermano che la situazione all’interno degli ospedali è diventata quasi da ring di pugilato e riferiscono di come le conferenze dei servizi non siano servite assolutamente a nulla. Infine il segretario nazionale del Codacons, Francesco Tanasi, propone una serie di campagne di sensibilizzazione con lo slogan “Basta violenza negli ospedali”: «L’incolumità del personale sanitario è costantemente a rischio – afferma – e occorre intervenire presto con delle azioni sinergiche contro chi conosce solo il linguaggio della violenza. Chiediamo urgentemente un tavolo di concertazione con Prefetto, Sindaco, Manager degli ospedali e Direttori dei Pronto Soccorso per l’individuazione di linee di intervento mirate ed efficaci. I legali del Codacons continuano a essere a disposizione dei medici e degli infermieri aggrediti e rinnovo la richiesta di un esercito a presidio di tutti i pronto soccorso siciliani per garantire la sicurezza sia del personale sia dei cittadini».