Confisca di beni per 150 milioni di euro: Mario Ciancio Sanfilippo si dimette da direttore de “La Sicilia”

CATANIA – Dopo il provvedimento di sequestro e confisca, sono arrivate le dimissioni. Così Mario Ciancio Sanfilippo e il figlio Domenico si sono dimessi dall’incarico rispettivamente di direttore responsabile e condirettore de “La Sicilia”.

Infatti, su richiesta della direzione distrettuale antimafia, il tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione – ha emesso un decreto di sequestro e contestuale confisca relativo a conti correnti, polizze assicurative, 31 società, quote di partecipazione detenute in ulteriori 7 società e beni immobili nei confronti di Mario Ciancio Sanfilippo, 86 anni, noto imprenditore operante nel campo immobiliare e dell’editori, imputato in un processo a Catania per concorso esterno alla mafia.

Il valore dei beni, che ancora devono essere quantificati, è non inferiore a 150 milioni di euro e riguardano: il quotidiano “La Sicilia”, la maggioranza delle quote della “Gazzetta del Mezzogiorno” di Bari e due emittenti televisive regionali, “Antenna Sicilia” e “Telecolor”, la società che stampa quotidiani Etis e la Simeto docks concessionaria di pubblicità e affissioni.



L’assemblea dei soci della Domenico Sanfilippo editori ha nominato nuovo direttore Antonello Piraneo, attuale caporedattore del quotidiano.

L’imprenditore dichiara che lascia con amarezza la direzione del giornale, ma a fronte alta, perché sostiene di non aver commesso nessuno dei reati di cui è accusato. Ribadisce, inoltre, il suo impegno e la sua lotta per l’indipendenza e l’autonomia, anche nei tempi di crisi cominciati oltre 10 anni fa.

Sin da subito ha smentito di aver avuto alcun tipo di rapporto con ambienti mafiosi, sottolineando come il suo patrimonio sia frutto soltanto del lavoro di chi lo ha preceduto e di chi ha collaborato con lui.