CATANIA – Un caporedattore non retribuito come dovuto e senza un contratto a norma. Per questo il giudice del lavoro, Antonella Resta, ha condannato il comune di Catania a dover pagare Francesca Pavano degli anni arretrati.
La Pavano, infatti, non è stata retribuita e munita di un contratto che rispettasse il suo ruolo di caporedattore dell’ufficio stampa del comune di Catania. Anche per questo, verrà cancellata la sua sospensione emessa dall’ente il 18 dicembre del 2009. Inoltre, la stessa amministrazione dovrà risarcire la donna “delle differenze retributiva dovute alla ricorrente fin dall’epoca della sospensione, oltre agli interessi legali, sulla corte capitale del dovuto saldo” e delle spese processuali (4 mila euro).
Soddisfatto del risultato il segretario provinciale di Assostampa Catania, Daniele Lo Porto: “La collega Francesca Pavano ha perseguito con determinazione e coerenza, evitando facili scorciatoie, la legittima richiesta di avere applicato il Contratto giornalistico nella Pubblica amministrazione, come per altro riconosciuto da un sempre maggior numero di sentenze. Il Comune di Catania, invece, ha inteso proseguire su una strada sbagliata con conseguenze negative sulle casse comunali e sull’immagine di un ente che dovrebbe essere di esempio per la correttezza dei rapporti con i propri dipendenti. Speriamo che questa sentenza consigli anche alle altre amministrazioni inadempienti di adeguarsi ad una giurisprudenza consolidata ponendo fine, tra l’altro, ad una deregulation selvaggia”.