Concetto Bosco: la promessa non mantenuta dell’imprenditoria catanese

Concetto Bosco: la promessa non mantenuta dell’imprenditoria catanese

CATANIA – Concetto Albino Bosco, è (era) questo uno dei nomi illustri dell’imprenditoria catanese, di quella stessa imprenditoria che passata l’era di Costanzo, Virlinzi, Rendo e Mineri, sembrava non dover più far capolino nella città etnea. Eppure Concetto Bosco aveva rimesso in equilibrio la nostra barcollante economia: la sua Tecnis, spesso in collaborazione con la Cogip Infrastrutture di Mimmo Costanzo, aveva vinto gare d’appalto in tutto il territorio nazionale diventando in breve tempo un colosso dell’edilizia.

Proprio all’azienda, scaraventata oggi al centro dei (dis)onori della cronaca, si devono i lavori in corso per la costruzione degli Interporti di Catania e Palermo, nonché la costruzione delle banchine che costeggiano il porto di Tremestieri, nel Messinese. Di certo non meno importanti sono stati i lavori realizzati per le metropolitane di Palermo e Catania; insomma la strada per godere un giorno del titolo di “cavaliere del lavoro” era stata imboccata.

Ma, c’è sempre un “ma”, l’epopea della famiglia Bosco ad un certo punto sembra subire una battuta d’arresto (mai modo di dire fu più appropriato): lo scorso 11 luglio Orazio Bosco, fratello di Concetto, viene accusato di reati connessi alla sfera economica. L’accusa in qualche modo ha toccato anche Concetto il quale è stato ritenuto complice dei reati di Orazio.

Lo scandalo vero e proprio però si verifica soltanto nel corso di queste ultime ore quando, a seguito dell’operazione “Dama Nera“, la guardia di finanza risale ad una lunga serie di frodi che coinvolge l’imprenditore catanese insieme al già citato Mimmo Costanzo. Ed eccoci arrivati al presente: i cantieri qui e là per l’Italia, a meno che non siano direttamente implicati nelle indagini, dovrebbero rimanere aperti e quindi i circa 1300 impiegati della ditta catanese non dovrebbero perdere il lavoro.

A perdere qualcosa semmai, ancora una volta, sarà l’imprenditoria isolana: l’età dell’oro in Sicilia insomma resterà soltanto un ricordo, qualcosa che le nuove generazioni finiranno presto per identificare con un mito e che chi ha avuto la fortuna di vivere in quegli anni finirà per confondere con il ricordo della chimera…