CATANIA – Con una lettera indirizzata all’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Catania, dott. Sergio Parisi, e per conoscenza al Sindaco avv. Enrico Trantino, la CISAL di Catania, guidata dal segretario provinciale Giovanni Lo Schiavo, ha sollevato nuovamente la questione relativa alla mancata adozione dei Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) da parte dei Comuni dell’area metropolitana di Catania.
Oggi il sindacato ha deciso di coinvolgere anche l’ANCI Sicilia, attraverso una comunicazione ufficiale inviata al presidente Paolo Amata, denunciando “una situazione di diffusa illegalità” che riguarda numerosi enti locali – compreso il capoluogo etneo – che non si sono ancora dotati di uno strumento obbligatorio per legge.
“Il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) – spiega Lo Schiavo – è uno strumento di pianificazione essenziale per garantire l’accessibilità di edifici pubblici e spazi urbani. Consente di individuare le barriere esistenti, definire le soluzioni tecniche, stimare i costi e programmare gli interventi di rimozione. Si tratta di un piano dinamico, che prevede anche il monitoraggio costante degli interventi e promuove la partecipazione dei cittadini per costruire una comunità più inclusiva e accessibile”.
Il sindacato ha inoltre operato nei giorni scorsi un incontro proficuo anche con il sindaco di Aci Catena Margherita Ferro. Adesso si auspica un intervento tempestivo da parte dell’amministrazione comunale etnea e dell’ANCI Sicilia, affinché venga assicurato il rispetto della normativa e si avvii finalmente un percorso concreto verso la piena accessibilità urbana.
La CISAL Catania è sostenuta, in questa iniziativa, dall’Associazione di Promozione Sociale “Catania Più Attiva”, rappresentata dal presidente Santo Musumeci e dal segretario Dario Consoli.