Combine e soldi chiamati “melanzane”: altre intercettazioni del “caso Catania”

Combine e soldi chiamati “melanzane”: altre intercettazioni del “caso Catania”

CATANIA – Dopo i “treni” di Pulvirenti adesso arrivano le “melanzane” usate per indicare i soldi. Si aprono nuovi squarci oscuri nel mondo del calcio e le intercettazioni che sono emerse nelle ultime ore tracciano un quadro a tinte fosche con collaudati sistemi di riciclaggio del denaro e dei proventi delle scommesse.

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Un’intercettazione riguarda la conversazione tra Fabrizio Milozzi, romano ed ex procuratore, e una donna: i due parlano di come versare e riciclare i soldi che vengono chiamati melanzane.

Una seconda intercettazione vede protagonisti il procuratore e agente Fifa Fernando Arbotti e un ex collaboratore del Genoa Pietro Di Luzio. I due parlano di numeri e cifre e i loro discorsi sono soltanto un corollario del quadro creatosi dopo i recenti ritrovamenti degli inquirenti.

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Le perquisizioni effettuate dalla polizia nelle abitazioni degli indagati nell’inchiesta “I treni del gol”, hanno fatto emergere in casa di uno dei sette arrestati, Giovanni Impellizzeri, agente di scommesse sportive on-line, 100mila euro in contanti nascosti nel controsoffitto.

Nell’ufficio è stato trovato un localizzatore di microspie a radio frequenza. Mentre a casa di Piero Di Luzio, l’ex collaboratore del Genoa calcio (la società ligure ha smentito ogni tipo di rapporto con l’indagato), sono stati recuperati documenti e appunti con riferimenti al Catania e alle somme di denaro versate.