CATANIA – Quattro arresti della Polizia di Stato di Catania a carico di altrettanti soggetti gravemente indiziati dei reati di detenzione in concorso di arma da fuoco clandestina con silenziatore inserito, ricettazione, esplosione di colpi d’arma da fuoco in luogo abitato e violazione degli obblighi inerenti la Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza.
Su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica, la Polizia di Stato di Catania ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura custodiale emessa il 3 luglio 2024 dal G.I.P. del Tribunale di Catania nei confronti di:
Le indagini hanno permesso di raccogliere elementi che dimostrerebbero il coinvolgimento dei quattro indagati in un grave episodio di esplosione di colpi d’arma da fuoco clandestina in un luogo abitato.
Il provvedimento restrittivo compendia gli esiti di un’indagine originata da una segnalazione anonima effettuata tramite il numero unico di emergenza, in cui un cittadino preoccupato indicava la presenza di quattro soggetti che sparavano diversi colpi di arma da fuoco.
Il tempestivo intervento della Squadra Mobile sul luogo della segnalazione ha consentito di identificare tre dei presenti: Salvatore Catania, Santo Roberto Ranno e Carmelo Tiralongo. Durante una mirata ispezione dell’area, tra la vegetazione vicino a un muretto, è stata rinvenuta una pistola semiautomatica con matricola abrasa, caricatore privo di cartucce e silenziatore inserito.
Inoltre, a pochi metri dal luogo in cui i tre soggetti erano stati fermati, sono stati recuperati sei bossoli di pistola esplosi, tracce evidenti dell’attività illecita.
Nel prosieguo delle indagini, sono stati individuati sistemi di sorveglianza che hanno permesso di ricostruire i fatti e le condotte dei presenti, i quali avrebbero sparato più colpi passandosi l’arma tra loro.
In una fase successiva, è stato identificato il quarto indagato, Sebastian Rosario Spina, già sottoposto alla misura della Sorveglianza Speciale nel territorio di Acireale (CT), presente al momento dell’esplosione dei colpi e fuggito poco prima dell’arrivo degli agenti. La sua identificazione è stata confermata dalle videoriprese e dal ritrovamento del suo cellulare sul luogo dell’evento durante la fuga.
In considerazione della gravità del quadro indiziario, il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero titolare del fascicolo, ha disposto per tutti gli indagati la misura cautelare degli arresti domiciliari.
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