CATANIA – Un piccolo passo in avanti quello compiuto durante il tavolo congiunto che si è tenuto oggi alle 12 alla prefettura di Catania tra la Cmc di Ravenna, la ditta che ha in appalto a Catania i lavori per la realizzazione delle tratte Nesima-Monte Po e Stesicoro-Palestro della metropolitana del capoluogo etneo, i lavoratori e la Ferrovia Circumetnea.
Presenti all’incontro i vertici delle organizzazioni sindacali di categoria Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. Quello che chiedono i sindacati è una garanzia sia per il pagamento degli stipendi che per la ripresa dei lavori, da un po’ di tempo fermi.
Il termine massimo per i pagamenti richiesto dai lavoratori è il 15 aprile. Per questo motivo, in caso di mancato pagamento della retribuzione di febbraio entro il termine, la Ferrovia Circumetnea, sempre su richiesta dei dipendenti e attraverso delle autorizzazioni, adempierà a ciò.
Nino Potenza, segretario generale Feneal Uil Catania, offre un quadro di tutto ciò sottolineando come adesso si attendano gli stipendi e come il prossimo step sarà successivo al prossimo 15 aprile, momento in cui verrà fatto il punto della situazione.
“L’incontro è andato bene – afferma Potenza – e si è suddiviso in due ragionamenti. Il primo è quello di far ripartire i cantieri delle due tratte, attraverso un crono programma, nei prossimi due mesi. Il secondo è quello degli stipendi da dare ai lavoratori e in questo senso la Cmc si è fatta garante per pagare la mensilità di febbraio e per scadenzare quella di marzo entro il 15 aprile. Si tiene anche conto come la Ferrovia Circumetnea abbia ancora a disposizione dei Sal per sostituirsi eventualmente nei pagamenti, dopo aver chiesto le autorizzazioni al Tribunale di Ravenna. Ci siamo dati appuntamento subito dopo il 15 aprile sempre in prefettura per verificare se il percorso è andato avanti correttamente o meno. Cmc ha assunto degli impegni per i quali ha scadenzato le retribuzioni e se non dovesse riuscire a rispettare le date, la Circumetnea è disponibile a sostituirsi nei pagamenti, secondo quello che stabiliscono la procedura e le leggi in materia”.
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