Chat, foto e video espliciti: il dossier sulla vita sessuale dei preti gay. Coinvolti religiosi siciliani

CATANIA – Ci sarebbero anche i nomi di alcuni preti appartenenti alle diocesi di Acireale, Catania, Messina, Noto, Piazza Armerina e Palermo nel dossier consegnato alla Cancelleria della Curia Arcivescovile di Napoli che denuncia casi di condotta non appropriata per chi indossa l’abito talare.

Il dossier, di 1.200 pagine, su cd, svelerebbe una rete di preti gay che condurrebbero una vita sessualmente dissoluta organizzando incontri e festini, anche in canonica, attraverso messaggi scambiati sulle più note applicazioni di messaggistica istantanea.

Il materiale dell’inchiesta sarebbe stato raccolto per mesi da un giovane escort di Napoli, Francesco Mangiacapra. Per ognuno dei preti coinvolti, 58 in tutto (in diverse parti d’Italia), sarebbe stata compilata una scheda personale con annessa documentazione (screenshot di conversazioni online, foto e video espliciti).



Il sito Gaynews.it, quotidiano di informazione Lgbt, avrebbe anticipato alcuni contenuti del dossier, nel quale si parlerebbe di escort pagati con postepay, utilizzo di app per organizzare incontri come Grindr, orge in canonica, appuntamenti in discoteche gay-friendly.

 

Secondo quanto raccontato da Mangiacapra, il dossier sarebbe stato consegnato a un alto prelato della Curia di Napoli che farebbe anche il giudice ecclesiastico e sarebbe intenzionato ad agire per cambiare il corso delle cose.