Catania, Cgil a confronto sulla riforma del modello contrattuale

CATANIA – Lavoro precario e non vanno messi sullo stesso piano: questo è l’obiettivo della piattaforma unitaria per la riforma contrattuale di cui hanno parlato questa mattina la Cgil di Catania e di Caltagirone insieme al segretario nazionale Franco Martini e a quello generale regionale Michele Pagliaro.

Secondo il sindacato, la riforma contrattuale deve puntare all’inclusività, intesa come tutela dei diritti del lavoro, sia per chi ha un contratto precario, che per chi ne possiede uno a tempo indeterminato. La difficoltà, però, sta nel rapportare tutto al territorio siciliano e, nello specifico, all’area etnea. “Il secondo livello di contrattazione – spiega il segretario generale di Catania Giacomo Rotaè poco presente. Per questo un contratto collettivo potrebbe essere molto importante e utile. L’obiettivo, così come ha dichiarato Totò Brigadeci (segretario generale Cgil Caltagirone, ndr), è di riuscire a tutelare anche chi non ha un vero e proprio contratto”.

La forza aggregativa della proposta del sindacato, come spiega Pagliaro, potrebbe ridare speranza ai giovani, ormai sempre più decisi ad andar via alla ricerca di maggior sicurezza e stabilità. 

Unico problema, però, è legato alla mancanza di lavoro. Come evidenzia Martini, infatti, è necessario che ci sia una concreta possibilità lavorativa per poter mettere in pratica la nuova proposta. E per dare nuova linfa vitale al lavoro “bisogna puntare sull’innovazione e su nuovi investimenti”.