Certezza di un lavoro stabile e disperazione: sogni infranti e necessità di reinventarsi dei laureati

Certezza di un lavoro stabile e disperazione: sogni infranti e necessità di reinventarsi dei laureati

CATANIA – Avviare una carriera al giorno d’oggi è sempre più difficile e spesso anche trovare semplicemente un lavoro che permetta di vivere. I sogni e le grandi aspettative che si hanno in età adolescenziale a volte con il tempo vengono infranti.

Ma come è giusto che sia in quella fase della vita chi ha la possibilità tenta di farsi strada e si rimbocca le maniche per costruire un futuro più roseo possibile. Infatti, sono sempre più numerosi i giovani che dopo il diploma si iscrivono all’università con la speranza di trovare una migliore occupazione in seguito al conseguimento del titolo accademico.

Se è vero che la laurea offre più opportunità di entrare nel mondo lavorativo, è purtroppo risaputo che le cose non sempre vanno per il verso giusto. Nonostante gli studi, realizzarsi nell’ambito desiderato talvolta non è così semplice.

C’è chi con bravura e determinazione riesce a raggiungere i propri obiettivi, c’è chi per diversi motivi deve “accontentarsi”. Perché le capacità e la volontà non sono gli unici parametri per arrivare in cima, ma un altro ingrediente importante è la fortuna, quel pizzico che non guasta mai. O per difficoltà economiche o per impossibilità di spostamento, a un certo punto abbandonare il proprio sogno risulta necessario.

“Dopo la laurea che ho conseguito in ingegneria civile – afferma Carmelo, 29enne -, non ho trovato un lavoro attinente ai miei studi. La mancanza di alternative, ma anche prospettive interessanti ha fatto sì che mi reinventassi nella mia città cimentandomi in qualcosa di cui non mi ero mai occupato e non facendomi spaventare dalla possibilità di non saperlo fare. Ma anzi di trovare in questa ‘ignoranza’ la voglia di migliorarmi e crescere e amplificare il mio bagaglio di esperienza”.

Anche la situazione di Valeria non è stata tanto diversa. “Al momento ho un’occupazione che non è inerente al mio percorso di studi, ma con contratto a tempo indeterminato. Dunque, la certezza di un lavoro stabile e decentemente retribuito mi ha spinto a restare nella mia città e a sperimentare un altro tipo di attività”.

Giuseppe, invece, che ha lasciato il capoluogo etneo già durante il periodo accademico andando a studiare a Torino, ha intrapreso un percorso diverso. “Subito dopo la laurea ho trovato un lavoro prettamente inerente ai miei studi a Milano, città dove appunto volevo vivere. Non ho neanche cercato a Catania perché consapevole delle maggiori prospettive che avrei avuto al Nord”.

“Non appena conseguita la laurea magistrale in marketing, non è stato facile trovare un posto di lavoro pertinente ai miei studi – dichiara Eliana, 32enne -, anche per la mancanza di posti vacanti per il mio ruolo. Per fare qualcosa che in qualche modo potesse rifarsi a quello che avevo studiato, ho iniziato uno stage non retribuito in un dottore commercialista nella mia città. Successivamente tramite garanzia giovani ho svolto dei tirocini inerenti al mio titolo e concluso anche questo ciclo mi sono dovuta accontentare di svolgere altre mansioni. Non ho avuto altra scelta perché il tempo scorre e in modo o nell’altro bisogna fare esperienza. Mi sposterei da Catania solo per qualcosa per cui ne valga la pena. Per adesso mi do da fare qui”.

“Dopo la laurea triennale, ho iniziato a lavorare come guida in un museo dei vulcani e in una casa natura a Viagrande per qualche mese – asserisce Davide, 38enne -. Poi ho ripreso gli studi, mi sono specializzato e frequentato un master a Roma e l’anno successivo mi sono abilitato alla libera professione di geologo. È un’attività che porto avanti tra mille problematiche, perché si tratta di un settore in crisi. Pertanto, la necessità e un po’ di disperazione mi hanno indotto a reinventarmi in altro o meglio prendere quello che veniva proposto nella mia città”.

Foto di repertorio