CATANIA – Un annuncio alla stazione di Catania. All’apparenza uno dei tanti ma che fa da cartina al tornasole dell’epoca della crisi. Il messaggio, lasciato da Emanuele – un ragazzo 24enne – è diverso dagli altri.
Il ragazzo pur di lavorare, un vero e proprio miraggio ai tempi della crisi, è disposto a lavorare per impratichirsi “senza retribuzione”.
Come si evince dal volantino Emanuele frequenta l’istituto alberghiero e vorrebbe specializzarsi nel settore. Così ha deciso di offrire la propria volontà e le proprie competenze senza alcuna retribuzione ai datori di lavoro. È giusto lavorare gratis in un’epoca dove lo sfruttamento impera e non esistono contratti regolari?
Abbiamo contattato telefonicamente Emanuele che spiega: “Ho messo l’annuncio perché studiando il pomeriggio ho un tempo limitato per poter lavorare”.
“Il lavoro gratis non è giusto? – risponde .- Sono d’accordo ma per imparare e impratichirsi sei costretto a farlo altrimenti all’inizio non ti prendono. So che a volte è uno sfruttamento ma lo prendo come un passatempo e una possibilità: se non mi piace posso anche decidere di andarmene perché non ho vincoli”.
“Purtroppo adesso quando si va a cercare lavoro – prosegue il ragazzo – nel settore della ristorazione o sono già al completo o ti dicono che non hanno i soldi per pagarti e per questo motivo ho messo l’annuncio in quei termini”.
Di sicuro a Emanuele non manca la voglia e la volontà di lavorare: si è proposto per qualsiasi tipo di lavoro come si legge nel volantino, anche quello più umile.
“Al momento non ho ricevuto chiamate – conclude – ma spero di poter avere una possibilità per lavorare e imparare”.
Nel mare magnum della disperazione giovanile Emanuele non è solo. Gli ultimi dati fanno accapponare la pelle: il numero dei disoccupati cresce sempre più.
Dai dati dell’ufficio statistica della Regione emerge, in merito al 2014, un tasso di disoccupazione del 22,3% e in Sicilia vi è uno dei numeri più elevati delle persone che cerano occupazione.
In dettaglio, il tasso di disoccupazione dei giovani da 15 a 24 anni è arrivato nel 2013 al 53,8% e secondo le stime sarebbe arrivato al 60% nel corso del 2014, mentre quello dei giovani fra 25 e 34 anni è salito al 32,5%.
Quindi sei giovani su dieci sono senza lavoro e c’è chi, pur di avere un impiego, è disposto a “svendersi” gratis. Probabilmente anche il sistema scolastico e della formazione professionale ha le sue colpe: non esiste un “ponte” che colleghi gli studi all’attività lavorativa così migliaia di ragazzi rimangono in un limbo lungo e doloroso.
Per chiunque voglia contattare Emanuele per un offerta di lavoro può farlo tramite la nostra redazione.