C’era una volta Corso Sicilia, “dormitorio” per i clochard. Al Duomo spuntano materassi e stendibiancheria

CATANIA – Non è mai semplice parlare di una realtà che, oggi, sembrerebbe essere cambiata in peggio. Il Corso Sicilia, a Catania, è infatti divenuto oggetto di continue critiche e spiacevoli episodi che ne danneggiano l’immagine.

La situazione di disagio è finita anche sul piccolo schermo, nello specifico in un servizio mandato in onda dal programma televisivo Matrix, su Canale 5. Tante le tematiche affrontate: dai clochard sotto i portici alla quotidiana sporcizia che rende il corso luogo dove anziché due occhi, ne servono il doppio.

I residenti continuerebbero a lamentare la puzza mattutina della gente che compie i propri bisogni e passa avanti, come se nulla fosse. Un’immagine aspra della città di Catania, “strappata” dalla critica dal sindaco cittadino Enzo Bianco tramite un suo messaggio sul proprio profilo Facebook. L’ultimo avvicendamento, in ordine di tempo, riguarda il pestaggio di sette vigili urbani da parte di un gruppo di venditori ambulanti, la maggior parte originari del Senegal.

Corso Sicilia, tuttavia, è stato anche polo per la Croce Rossa nello scorso febbraio quando l’emergenza freddo prese il sopravvento, oltre a essere stato un punto di raccolta per i ragazzi che hanno partecipato al corteo antimafia dell’associazione “Libera” dello scorso 21 marzo.

Effettivamente, trascorrendo una mattina e una nottata in Corso Sicilia, adiacente alla più centrale piazza Stesicoro, ci si accorge che la presenza di clochard e di venditori ambulanti è frequente. Il fenomeno non sembra placarsi nemmeno durante le ore serali, quando è ancora possibile acquistare un paio di scarpe contraffatte o delle cover per gli smartphone. Ciò che desta comunque preoccupazione è la mancata presenza di gente che passa lungo i portici, specialmente la notte.

(foto: Gianni Rapisarda)

A volte, il silenzio sembra essere talmente forte da impaurire chi passa, temendo il peggio. Non c’è impianto di illuminazione, la gente si concentra in piazza Stesicoro e, non andando troppo lontano, tra via Etnea e l’incrocio con via San Giuliano.

Il centro di Catania, tuttavia, non è condizionato solo da un’alta presenza di senza tetto in quella zona, dove comunque la Polizia Municipale effettua dei costanti controlli: alla Cattedrale è ancora presente una delegazione dei “Disagiati di Librino”, ovvero quelle famiglie che sperano in una sistemazione, attendendo da anni di salire in graduatoria per l’assegnazione di case popolari. Questa una foto emblematica che gira sul web:

In molti si lamentano per la cattiva immagine che viene data ai turisti: “Che opinione potrebbero avere di noi? Parliamo di un atto di inciviltà e maleducazione” si legge in alcuni commenti. Tra pareri contrastanti, in merito a questi avvicendamenti non sembra esserci assoluto dialogo tra gli occupanti e il Comune di Catania, seppur la distanza fisica tra il Duomo e il Comune sia davvero minima.

Se di turisti si parla, vedendoli girare per le strade del centro cittadino, essi sono più incuriositi che indignati.

Tra un acquisto di scarpe e l’altro, a Catania sorge il sole e cala la notte: le assordanti lamentele vengono accompagnate da un religioso silenzio, a tratti drammatico. E si alza la testa, passando avanti.