Il Centro di Accoglienza Oncologica coinvolge il medico di famiglia

CATANIA – Dopo quasi un anno dall’istituzione del Centro di Accoglienza Oncologica (CAO) all’interno del presidio “Garibaldi Nesima”, l’Ordine dei medici e lo stesso ospedale Garibaldi lavorano in sinergia per migliorare sempre di più le condizioni dei pazienti, auspicando un maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia nel progetto di assistenza.

Le due istituzioni si sono incontrate all’interno dell’aula Dusmet del “Garibaldi Centro” per analizzare i dati e discutere il modo in cui migliorare l’assistenza ai pazienti, a partire dalle modalità di prenotazione.

Attraveso un’analisi di questi dati si è potuto scoprire che “la metà dei 1.800 pazienti che sono stati accolti dal CAO provenivano dai nostri ambulatori ospedalieri, un quarto vi è arrivato in maniera autonoma e solo il 12% vi è stato indirizzato dal proprio medico di famiglia”.

Da qui nasce l’idea di coinvolgere la figura del medico di famiglia, permettendo, magari, di prenotare direttamente dal proprio studio la visita specialistica per i propri pazienti e dando la possibilità di istituire le priorità per le liste d’attesa dettate dall’urgenza che “troppo spesso il centro unico di prenotazione non riconosce”.

“L’Ordine oggi non si è presentato a questa importante verifica solo con i propri rappresentanti ma ha voluto dare dimostrazione di come possa esso stesso farsi forza trainante e soprattutto di informazione nei confronti dei medici di famiglia” ha dichiarato Massimo Buscema, presidente dell’Ordine dei medici, accompagnato da un centinaio di medici di medicina generale che operano a Catania e provincia, interessati in particolare all’interattività con gli specialisti oncologi dell’ospedale attraverso il sito Internet del “Garibaldi”. 

Un altro aspetto trattato è quello della registrazione in tempo reale dell’andamento delle cure prestate in ospedale al paziente oncologico “perché dopo il ciclo di chemioterapia il paziente che sta male chiama il proprio medico di famiglia e questo deve sapere che farmaci ha preso“.

Per far si che tutto questo possa accadere basta solo che il medico di famiglia si registri sul sito con i propri dati, scelga lo specialista a cui rivolgersi e alleghi esami diagnostici, referti e cartelle cliniche di precedenti ricoveri.

Un metodo semplice e veloce che può agevolare in modo considerevole sia il paziente che il medico di base.

Alla fine della riunione Buscema e  Giorgio Santonocito, direttore generale del Garibaldi, hanno deciso, per concludere, di istituire una commissione mista ordine/ospedale con il compito di far arrivare agli oltre mille medici di famiglia della provincia l’informazione dell’opportunità di dare pronta assistenza al malato oncologico e poi di recepire le necessità informatiche del medico di base adattando ad esse i servizi in rete degli ambulatori e dei reparti ospedalieri di oncologia.