CATANIA – Intorno alle 10,30, un cittadino abitante nel quartiere Nesima ha chiamato il 112 NUE chiedendo che venisse urgentemente inviata una pattuglia dei carabinieri perché, poco prima, in una abitazione vicino via Sebastiano Catania, a seguito di una lite tra due persone, una di queste era stata colpita con diversi fendenti d’arma bianca al collo.
Immediato, pertanto, l’intervento dei carabinieri del Nucleo Radiomobile di Catania che coadiuvati dai colleghi del Nucleo Operativo della compagnia di Fontanarossa e della Stazione di Nesima, hanno velocemente raggiunto l’abitazione segnalata, dove hanno subito compreso la gravità del fatto, trovando dinanzi l’uscio una donna terrorizzata che piangeva e un’ambulanza che si allontanava.
In effetti, la donna, una 45enne catanese, ex moglie dell’uomo accoltellato, era ancora in stato di shock, ma è riuscita a raccontare agli investigatori che poco prima, per motivi di gelosia, era iniziata una furibonda lite tra il suo attuale compagno, un 41enne di Acireale, e il suo ex marito, un 50enne catanese.
Lo scontro tra i due, poi, sarebbe degenerato quando l’acese, accecato dalla rabbia, avrebbe impugnato un coltello da cucina ed iniziato a colpire più volte il suo contendente che si trovava costretto a fuggire in strada per chiedere aiuto.
Il ferito, sanguinante, è stato subito soccorso dal personale medico del 118, giunto sul luogo, che lo ha trasportato al Pronto Soccorso dell’ospedale San Marco, ma non in pericolo di vita.
Immediatamente, sono scattate le indagini da parte del personale del Nucleo Operativo della compagnia carabinieri di Fontanarossa che, grazie alla preziosa collaborazione del personale della Sezione Investigazione Scientifiche del Nucleo Investigativo di Catania, ha ricostruito la dinamica dell’evento.
I militari dell’Arma, stupiti del fatto che in casa non ci fosse neanche una macchia di sangue, successivamente hanno scoperto che l’aggressore, dopo la colluttazione, ha provveduto a eliminare le macchie dal pavimento dell’abitazione.
Sulla scena del crimine, infatti, gli investigatori della Sezione Scientifica, grazie all’ausilio di sofisticati strumenti tecnici, sono riusciti ad esaltare le tracce di sangue accertando anche che l’assalitore, durante la colluttazione, si era ferito una mano.
Sono subito scattate le ricerche dell’uomo, in una prima battuta nell’abitazione dei genitori di Acireale dove, però, non è stato rintracciato e, dopo poco, i carabinieri hanno accertato che il 41enne, nonostante quanto accaduto poco prima, era andato a fare degli esami medici già prenotati da tempo.
Quindi, i militari del Nucleo di Fontanarossa, dopo avere individuato lo studio medico dove questi si sarebbe recato, hanno predisposto una preventiva cinturazione, per scongiurare ogni possibile fuga, e un servizio di osservazione a distanza, che ha permesso agli operanti di individuarlo all’interno della sala d’attesa.
Subito raggiunto, con la necessaria prudenza, è stato fatto uscire fuori dal centro medico, per evitare coinvolgimenti di altri pazienti, ed è stato quindi bloccato e messo in sicurezza.
Per ultimo i carabinieri hanno eseguito le perquisizioni al domicilio e l’auto utilizzata dall’acese, dove hanno trovato alcuni elementi che hanno confermato la dinamica ricostruita dagli investigatori dell’Arma.
L’uomo è stato arrestato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria che ne ha convalidato la misura disponendo che venisse ristretto nel carcere di Piazza Lanza.
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