CATANIA – Il Comitato Vulcania si fa portavoce delle proteste dei cittadini del quartiere Borgo-Sanzio di Catania contro le mancate risposte da parte dell’Amministrazione Comunale.
Dopo l’ultima pioggia di cenere, più di un mese fa, nel quartiere ci sono ancora troppe strade e marciapiedi con l’asfalto pieno di cenere lavica, depositata ai margini della carreggiata grazie al continuo viavai di autovetture. Tale situazione mette in difficoltà la viabilità cittadina e la sicurezza dei pedoni.
“È necessario intervenire con una pulizia straordinaria, che possa eliminare del tutto la sabbia nera – denunciano dal Comitato -. In particolar modo in via Imperia, via Fimia, via San Pietro, via Oberdan, via Pantano, via Ingegnere, via G.B. Impallomeni, via Valdisavoia, via Luigi Pirandello, via Canfora, via P. Toselli, via Musumeci, via Finocchiaro, via Ramondetta e tante altre vie nella parte sud del quartiere“.
Sulla questione è intervenuta il presidente del Comitato Angela Cerri: “A distanza di settimane ancora i marciapiedi e le strade sono stracolmi di cenere. La circolazione è compromessa da pericolo viabilità, a causa di terreno sdrucciolevole, particolarmente per motocicli e pedoni. Ci sono persone che sono scivolate e che si sono fatte male. Le risposte ricevute dagli organi competenti sono sempre le stesse: si sta procedendo come da programma. Ma non si vedono le strade ripulite. Inoltre, vogliamo evidenziare che il solo passaggio del mezzo meccanizzato non sia sufficiente. Se si pulisce con le auto in sosta non serve a molto poiché la cenere rimane sotto i mezzi e non viene nemmeno ripulita la parte ove passano i pedoni.
Una situazione estremamente pericolosa, con un altissimo rischio cadute soprattutto da parte dei pedoni ed occorre proteggere le vie respiratorie. In queste condizioni non si vedono nemmeno le strisce pedonali, le strisce blu dei posteggi e tutto il resto della segnaletica stradale orizzontale. Nel frattempo però noi tutti respiriamo cenere e chissà un giorno quali conseguenze avremo. Sembra un vero e proprio attentato alla salute pubblica. Presentiamo un ampio dossier fotografico che documenta il fenomeno assai diffuso nel quartiere. Accorato, dunque, l’appello all’amministrazione comunale affinché provveda ad intervenire nelle zone su menzionate. Speriamo che le istituzioni si mobilitino per risolvere al più presto questo sentito problema dove a farne le spese sono sempre i cittadini”.
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