Catania, stalle abusive al Villaggio Dusmet: sequestrati un cavallo e un pony

CATANIA – I carabinieri della Compagnia di Piazza Dante, in collaborazione con personale dell’ASP-Dipartimento Veterinaria, hanno sottoposto a controllo una stalla irregolare nel quartiere “Villaggio Dusmet”. Ciò al fine di prevenire e combattere fenomeni delinquenziali connessi al maltrattamento di animali, alle corse clandestine e alle scommesse illegali, che oltre a porre in serio rischio l’incolumità delle persone e dei cavalli, possono rappresentare una ulteriore modalità di affermazione e ostentazione sul territorio della criminalità organizzata.

L’operazione all’alba

In tale contesto, alle prime luci dell’alba, carabinieri della Compagnia Piazza Dante e veterinari dell’Asp di Catania, con l’impiego di oltre 30 unità, hanno nei vari controlli individuato una stalla abusiva situata nei pressi del un campo di calcetto, costituita da un manufatto grezzo di circa 40 mq in blocchetti di cemento, con all’interno due piccoli box di circa 10 e 7 metri quadri, che custodivano altrettanti equini. In particolare, erano presenti un cavallo adulto, soprannominato “Cirasa”, nonché un pony di nome “Van Nisterlooij”, che già dall’accesso dei militari, si mostravano particolarmente nervosi e spaventati.

Nel frangente, avviati i controlli amministrativi, il titolare dei due animali, un 57enne del luogo, pregiudicato, non è stato in grado di fornire alcuna documentazione sulla regolarità della stalla, che è così risultata priva delle necessarie autorizzazioni e pertanto ritenuta illegittima. Dopo questa prima fase, connessa ai profili autorizzatori, si è poi passati a verificare le condizioni infrastrutturali dello stabile, alquanto fatiscente, appurando l’assenza dei requisiti minimi sanitari e strutturali per garantire il rispetto delle condizioni minime di vivibilità per i cavalli.

Per tali ragioni, il titolare è stato denunciato in stato di libertà per il reato di “detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura”. Di conseguenza, i due cavalli sono stati sottoposti a sequestro preventivo e tolti dalla materiale disponibilità dell’uomo, venendo affidati ad un maneggio nell’ennese con le previste autorizzazioni, il più vicino ad aver fornito la propria disponibilità, in modo da interrompere con immediatezza le gravi sofferenze a cui erano sottoposti.

Provano a fermare il sequestro

Emblematico e significativo, in negativo, il momento di caricare i due cavalli sul mezzo adibito al trasporto, quando la cognata del proprietario della stalla, con una mossa improvvisa, si è posizionata dinanzi alla porta di accesso dell’edificio, trascinando con sé il nipote disabile in carrozzina, con l’intento di opporsi fisicamente al sequestro.

In quegli attimi concitati, facendo altresì leva sulla disabilità del ragazzo, la signora ha iniziato ad oltraggiare i carabinieri urlando loro “Cessi… vi maledico… vi deve venire il figlio disabile… cornuti…bastardi”. Immediata a qual punto l’opera di convincimento e mediazione svolta dai militari dell’Arma, che sembrava aver riportato la situazione alla calma. Una calma tuttavia apparente, perché la donna, nel rientrare spontaneamente verso la propria abitazione, lungo il tragitto si è scagliata contro l’autovettura di servizio dei carabinieri, colpendola con dei calci. La stessa è stata pertanto deferita in stato di libertà per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, nonché per il reato di danneggiamento.

Il titolare degli equini e della scuderia è stato infine sottoposto ad ulteriori sanzioni amministrative per mancanza delle previste autorizzazioni, mancata identificazione degli equidi e per aver introdotto nella stalla animali non in regola con il controllo dell’anemia infettiva.

Nel corso dell’ultimo anno i carabinieri del Comando Provinciale di Catania, nel loro impegno proteso alla tutela dei diritti degli animali e al contrasto dei reati che gravitano attorno al mondo delle corse clandestine, hanno con oggi denunciato nel complesso 65 persone, emesso sanzioni per oltre 100mila € e salvato dai maltrattamenti 19 cavalli, colpendo in tal modo anche il vorticoso giro di soldi delle scommesse clandestine, che può costituire un vero business per le organizzazioni criminali catanesi.

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