Catania, sit-in contro crisi del settore edile in Prefettura: chiesta l’apertura di un tavolo

Catania, sit-in contro crisi del settore edile in Prefettura: chiesta l’apertura di un tavolo

CATANIA – Il sitin di protesta nazionale sulla crisi del settore edile ha toccato anche Catania, con i sindacati che questa mattina si sono riuniti di fronte alla Prefettura del capoluogo etneo.

Presenti all’incontro i vertici delle sigle sindacali Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil per l’esposizione al Vice Prefetto del capoluogo etneo, Marco Oteri, di tutti gli aspetti della crisi del settore edile, a cominciare dalle opere pubbliche ancora in fase di progettazione a Catania e provincia.

Il segretario generale della Feneal Uil Catania, Nino Potenza, spiega come sia stato consegnato al vice Prefetto un documento nel quale viene richiesta l’apertura di un tavolo di crisi con tutte le società appaltanti per i lavori che riguardano il territorio. L’osservazione delle norme da parte delle società è fondamentale.

“Vogliamo comprendere perché – spiega Potenza – non si riescono a mandare in gara gli appalti e i nuovi lavori, perché non si spendono i soldi già finanziati e le difficoltà che ostacolano l’inizio dei cantieri per le opere già appaltate. Teniamo in considerazione anche la possibilità di intervenire a livello ministeriale e con la Regione Siciliana per l’istituzione anche nelle nostre zone di un Durc (Documento Unico di Regolarità Contributiva) per congruità, già presente al centro Italia, in modo da vedere se nei lavori che si stanno svolgendo la consistenza economica sia pari all’utilizzo della manodopera, che non deve essere irregolare. Oggi alcune imprese edili non rispettano i contratti o le norme in materia di sicurezza e si dovrebbe istituire una ‘patente a punti’ per loro”.

Il vice Prefetto ha mostrato tutta la sua disponibilità e si attende il passaggio della documentazione al Prefetto. Alcuni dati relativi alla crisi del settore sono davvero allarmanti.

“Il dottor Oteri è stato molto attento – conclude Potenza – e studierà insieme con il dottor Sammartino un percorso di intervento nei confronti delle istituzioni regionali e nazionali per capire come sostenere le nostre rimostranze. Per noi fare questo tavolo di crisi è importante perché abbiamo segnato 15 interventi dei quali due non si riescono a quantificare. Il dissesto idrogeologico paralizza la nostra città quando piove e non possiamo vivere sempre di restrizioni con l’allerta meteo. La messa in sicurezza di edifici pubblici e privati è un’altra cosa importante, in quanto molti di essi non sono a norma e le ricerche fatte parlano chiaro. Oggi il settore delle costruzioni è distribuito con un incremento dell’8-9% al nord Italia e del 5 % al centro, mentre al sud cè una perdita del -8 %“. 

Fonte immagine: Nino Potenza