CATANIA – Nella giornata del 28 giugno 2023, la Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ha coordinato le attività svolte dalla Squadra Mobile che ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare reale, emessa dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari di Catania, procedendo al sequestro preventivo degli immobili, siti a Catania, in via Milano 10, 10/A e in via Bologna 7, nei quali si è accertato che veniva esercitato il meretricio, di proprietà di G.C.S.
Nel medesimo contesto si è provveduto a notificare l’informazione di garanzia agli indagati:
Il Giudice per le indagini preliminari ha ritenuto sussistenti a carico degli indagati gravi indizi dei reati di esercizio di casa di prostituzione e favoreggiamento della prostituzione, non avendo invece ravvisato il configurarsi della fattispecie di sfruttamento dal momento che il corrispettivo percepito dai protagonisti della vicenda appare strettamente correlato a un canone giornaliero di “sub-locazione” di 50 euro al giorno e non al numero di prestazioni sessuali consumate dalla prostitute di volta in volta ospitate.
Sebbene le modalità attuative delle condotte contestate agli indagati non siano apparse rivelatrici di una particolare pericolosità sociale dei suddetti (soggetti tutti incensurati), tale da giustificare l’adozione di una misura cautelare personale, le risultanze di indagine, avviata nel mese di luglio 2022, hanno non di meno comprovato (così come peraltro rilevato dallo stesso G.I.P.) che nei segnalati immobili, insistenti nel centro città, il cui prezzo di mercato complessivo ammonta a circa 349mila euro, è stata registrata una notevole affluenza di clientela maschile, in quanto adibiti all’esercizio abituale della prostituzione indoor e itinerante di matrice straniera.
Le indagini, coordinate dall’Ufficio ed eseguite dagli investigatori della Sezione Criminalità Straniera della Squadra Mobile, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti, in una fase in cui non è ancora stato instaurato il contradittorio, elementi che dimostrerebbero come il proprietario, G.C.S., sarebbe stato non soltanto consapevole dell’attività di meretricio esercitata nei richiamati appartamenti, ma ne ha anche tratto un profitto.
Durante l’attività di esecuzione all’interno di uno degli appartamenti è stato rinvenuto materiale per lo svolgimento dell’attività di prostituzione.
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